giovedì 20 maggio 2010

Plastica o non plastica...

Stanotte nell'insonnia causata da mal di testa - che palle - riflettevo su come nel 2010 il petrolio ci causi principalmente danni e problemi. A rischio di suonare qualunquista peggio di Santoro, dico la mia.

Cioè, le petroliere perdono ogni due per tre e disastriamo i mari. Le piattaforme bucano e si bucano e distruggiamo chilometri di coste da sogno e interi ecosistemi. La plastica, derivata dal petrolio, invade tutto il nostro spazio e tra poco finiremo davvero come Wall.E.
Le sostanze derivate dalla sintesi del petrolio sono il peggio che possiamo immaginare per la nostra pelle e spendiamo fortune per acquistare cosmetici che le eliminino e abiti in fibre esclusivamente naturali. I soldi che il mondo spende per l'acquisto del petrolio foraggia il terrorismo e sistemi politici che, per ben che vada, sono antidemocratici, arretrati e retrogradi. E non parlo dell'inquinamento di aria, acque, terreni ecc.

Ma quindi?!?!?! Che cosa stiamo facendo? Possibile che non ci sia un paese in questo mondo che ha il coraggio e il menefreghismo necessari per dire basta? Non dico gli Stati Uniti (comprendo anche se non approvo gli interesse in ballo) ma un Andorra, un san Marino, un Vaticano, un'isola di Tonga?

Bah

martedì 18 maggio 2010

Gita in Valsesia

Che bella giornata! Sabato gita in Valsesia con i bimbi e i genitori. Grandi e piccoli alla scoperta di mestieri e usanze antiche: dalla pittura alla macina della farina. In un paesaggio da Heidi.



Vista la pochezza dell'organizzazione all'asilo, un papà ha deciso di organizzare una gita autarchica. Si va tutti in Valsesia, a Mollia, a visitare il mulino ad acqua del 1500. L'occasione è ghiotta sul serio perché al mulino i bambini imparano a macinare il grano, a fare la farina, a vedere come funziona il forno (con fuoco alimentato 24 ore su 24 dal mulino stesso con un sistema di mantici), a impastare e quindi a fare la pizza che tutti ci siamo mangiati con gusto!
Non vi dico l'eccitazione dei piccoli, complici una giornata di sole straordinario dopo due mesi di pioggia incessante, e l'aria rarefatta di montagna che - carica di ossigeno - probabilmente dopava i bambini.

Nel pomeriggio poi visita alle caprette e al caseificio, con tanto di mungitura delle capre summenzionate e sbafata cosmica di yogurt di capra (colloso e caprosissimo!) e di formaggi da far resuscitare i morti del Pliocene.

Insomma, una giornata straordinaria e una gita nel verde che unisce gastronomia-cultura-divertimento.

Bellissimo.

lunedì 10 maggio 2010

Solari bio e sicuri. Forse.

Sono anni che ci sono prodotti cosmetici naturali, biologici, senza parabeni, senza conservanti, senza profumazioni. E molti sono davvero ottimi ed efficaci. Tuttavia c'era un campo in cui la cosmesi bio non poteva arrivare: i solari.

Dopo anni di sole mal preso e due interventi per melanomi, onde evitare di ritrovarmi con la faccia di uno sharpei prima che mio figlio vada alle elementari, ho deciso che invece di sbattere via tanti soldi in prodotti solari e tanto tempo a crogiolarmi al sole, forse è meglio sdraiarmi all'ombra e ciao.

Forse infatti non sapete che fino ad ora non era stato scoperto alcun ingrediente davvero efficace nella protezione della nostra pelle dai raggi UVA e UVB. Per cui bisognava ricorrere ai soliti prodotti che contengono il famigerato OXYBENZONE, una sostanza catalogata con pericolo 9 (il massimo) per la nostra pelle. Una chimichello che ha accertati rischi di cancro, tossicità e che procura addirittura problemi di fertilità. Eppure noi felici spalmiamo noi e i nostri piccoli con litri di creme. La domanda che sorge spontanea è se siano più dannosi i raggi UV o l'oxybenzone.

Non ho la risposta - tranne il summenzionato consiglio di non esporsi al sole e basta - ma oggi ho letto una buona notizia sul sito GreenPlanet.net che vi racconto.
È ora disponibile un prodotto di provata provenienza, produzione ed efficacia in grado di proteggerci con sostanze naturali al titanio.

Pare che sia in vendita al NaturaSi. Domani vado a vedere e vi copio la composizione dichiarata in etichetta.

martedì 4 maggio 2010

I prodotti per capelli naturali Davines

Anni fa lessi su Elle che Madonna, nota amante di prodotti naturali (botox a parte), usava per i suoi fantasmagorici capelli i prodotti Davines. E ho aperto la caccia al parrucchiere...

Non è stato facile pure nella metropoli tentacolare milanese fino al giorno in cui - udite, udite - hanno aperto sotto casa mia, stesso numero civico, un salone Davines. Grata al destino e san Spazzola, mi ci sono precipitata e, ovviamente, ho acquistato anche da usare a casa i loro prodotti. Peraltro made in Parma, Italy.

Sono in effetti molto buoni. Durano moltissimo, non mi è mai capitato di avvertire prurito, fastidio, le confezioni sono riciclate e riciclabli e non costano uno sproposito (tipo € 12 per uno shampoo che dura mesi). Tutto bene fino al giorno in cui ho controllato gli ingredienti sbandierati come naturali e biologici sul mitico database cosmetico. Cappero, come mai sono classificati come livello rosso 8!?!?!??!?! Mi è crollato il mondo addosso.
E invece sono andata a leggere meglio e scopro che l'unico prodotto considerabile tossico è il profumo. Sempre lui. Non c'è libro sull'argomento che legga che dice sempre di diffidare della scritta "perfume" o "profumo" in effetti perché sotto quelle poche lettere si possono mascherare le peggio cose. Tuttavia tutti, dico tutti, gli altri ingredienti sono davvero a rischio zero di tossicità e pericolo per il nostro corpo e quindi benvengano!

Provateli, anche perché la Davines, oltre ad essere un brand tutto made in Italy (anche nella sua linea beauty Comfort Zone) produce in modo sostenibile ed ecologico.