martedì 29 giugno 2010

Madonna e la figlia stiliste

Non c'è limite all'ambizione al delirio di onnipotenza che sembra essersi impossessato di Madonna. Adesso ha disegnato (vorrei proprio vedere) una linea di abiti dal titolo "Material Girl" insieme alla figlia Lourdes.

Come se qualcuna sentisse nostalgia degli abiti straccioni finto-punk che indossava Madonna nel periodo, appunto, Material Girl. Posto che il video dove Madonna imita l'inimitabile Marilyn Monroe (con delizioso abito rosa lampone) è uno dei miei preferiti e la canzone pure, nessuno avvertiva l'esigenza di una nuova linea di vestiti.
Mi fa strano che l'opinione pubblica si scagli contro la Nike che fa costruire scarpe e palloni ai bambini di 6 anni e nessuno dica nulla della figlia 13enne costretta a disegnare abiti da mammà. Sempre che sia davvero così.
Ad ogni modo, in questo periodo dove stiamo tutti attenti ai nostri consumi, dove anche la moda si sta facendo più responsabile e sostenibile, dove finalmente si sta ponendo più attenzione all'essere che all'avere, una maga straordinaria dell'autopromozione come Madonna sia incappata nell'errore di inondare il mondo di altri stracci e oltretutto di chiamare la linea "Material Girl". Se proprio voleva farlo poteva almeno scegliere un altro titolo che so "True Blue" e creare una linea eco-biologica con tinture tutte naturali, come l'indaco.

Un'altra delle iniziative straordinarie dell'artigianato di lusso (sostenibile e responsabile oltre che uberchic) che ho trovato in Corea.

sabato 12 giugno 2010

The soul of Seoul

Sono a Seoul, Corea del Sud. Pensieri sparsi dal computer dell'hotel mentre la Corea sta vincendo la sua prima partita di questo mondiale.

C'entra poco, anzi nulla' con gli argomenti di questo blog ma ho bisogno di scrivere di me, una volta tanto. Sono a Seoul, viaggio di semilavoro e vorrei che rimanesse traccia nella rete di questa visita a un paese strano.
Sono qui da due giorni e ancora, quando esco dall'hotel, ho bisogno di qualche secondo per capire se mi trovo a Shanghai o a New York ma dove la gente e' (scusate ma qui la tastiera e' coreana e sto scrivendo con la tastiera che hanno memorizzato le mie dita) gentile e giovanissima.
Seoul e' una citta' giovane e per i giovani. Ed e' qualcosa che si respira nelle facce delle persone che non hanno fretta e che vogliono godersi ogni cosa, anche il lavoro.
Potrei raccontare della ragazza che, vedendomi scendere dall'autobus dell'aeroporto, ha estratto il cellulare, ha chiamato il mio hotel, si e' fatta dare le indicazioni e mi ci ha accompagnato, arrivando probabilmenmte tardi in ufficio e senza volere nemmeno un succo d'arancia in cambio.
Potrei dirvi che e' un popolo cosi' riservato e tranquillo (tifo calcistico a parte) che nei bagni pubblici c'e' un campanello che riproduce il rumore dell'acqua dello sciacquone per coprire altri rumori.
Potrei raccontarvi che in ogni angolo delle strade e intorno ad ogni palo o lampione non so chi dispone graziosissimi vasetti fioriti (veri) e che nessuno li ruba o li sposta o li rovina. Sono tutti li', ogni giorno, persino tra i piloni che sorreggono i soffitti della immensa metropolitana.
Oppure potrei raccontarvi delle infinite catene di negozi di cosmetici verdi e bioloogici: da Skin Food a GreenLife. E hanno tutti prodotti certificati senza parabeni, profumazioni, conservanti, materie chimiche di sintesi ecc. ecc.
Ma per stasera basta cosi'.

mercoledì 9 giugno 2010

Delirio differenziato 2 - Anche i topi mangiano

A due mesi esatti dalla pubblicazione del primo post sulla pseudo-raccolta differenziata di Stresa, le cose non solo non sono cambiate, ma addirittura peggiorate. Con l'arrivo del caldo sono arrivati anche i topi.


Domenica sera, al solito, al rientro mi carico in macchina i sacchi della spazzatura per gettarli nell'area preposta dietro al cimitero. Ovviamente, al solito, era talmente stracolma di sacchi che la differenziazione era andata a farsi benedire già da un bel po' di tempo. Ogni bidone straripa talmente tanto che la gente ammucchia tutti i sacchi intorno e quindi si mischia tutto.
Mi faccio strada infilando i piedi tra i sacchi per gettare la carta almeno "vicino" al contenitore giusto e AIUTO!!!! Un ratto lungo almeno venti centimetri. Non una pantegana ma proprio un rattone, grigio topo, appunto, con la sua bella coda lunga lunga. Ho fatto un salto tale che sono caduta all'indietro. Meno male che c'erano altri sacchi ad attutire la mia caduta!

Schizzo dietro la macchina lanciando i sacchi a caso e mi accuccio a osservare il desolantissimo panorama. E infatti vedo altri tre topastri che razzolano felici. Avete presente la scena iniziale di Ratatouille? Ecco. Quella.

Allora io mi dico, caro signor sindaco Di Milia, i morti non si lamentano ma io sì e quindi dico:

1. lo sappiamo o non lo sappiamo che con la bella stagione la popolazione di Stresa quadruplica e con essa anche la spazzatura?
2. lo sappiamo o non lo sappiamo che con il caldo i rifiuti si decompongono prima?
3. lo sappiamo o non lo sappiamo che i topi vengono attirati dalla spazzatura organica?
4. lo abbiamo capito o no che dobbiamo darci una sveglia con la costruzione delle aree di deposito promesse?
5. vogliamo darci una mossa o no nella raccolta più frequente dell'unica area disponibile?
6. lo abbiamo capito o no dopo questi mesi di test che il sistema per i non residenti NON funziona?

Che palle.