martedì 21 dicembre 2010

Il dramma dello struccante occhi

Come Giasone cercava il vello d'oro, io sto passando la mia vita a cercare lo struccante occhi giusto. Dopo aver speso qualsiasi cifra possibile e acquistato tutte le marche in commercio, forse forse ho trovato il prodotto giusto. E non crederete mai quale è....



Se faccio il conto di quanto ho speso nella mia vita per l'acquisto di prodotti struccanti per gli occhi, credo che si raggiunga il bilancio di un paese europeo. Almeno. Li ho provati davvero tutto: dai 68€ della Sisley (pessimo) ai 3€ dei vari Nivea, L'Oréal, Ponds, Rimmel ecc. ecc. Ho provato quelli di erboristeria, quelli di farmacia.

Disperata l'anno scorso ho provato a farmelo io con l'acqua distillata, la camomilla e l'hammamelis. Non tira via niente e dura due giorni perché poi si ossida e assume un colore e un odore indicibili.

Venerdì scorso vado al LIDL a prendere le sempre impareggiabili mozzarelle di bufala e vedo che hanno tutta una nuova batteria di prodotti cosmetici BIOLOGICI. Ovviamente a prezzi LIDL, quindi bassissimi!

La linea si chiama SUHADA, oddio il copy lascia un po' a desiderare ma si vede che i teutonici non hanno l'assonanza che rileviamo noi. Ci sono creme da viso, docciaschiuma, burri per il corpo e un olio per il corpo/massaggio in un bel boccettino, che vedete qui a fianco. Costa sui 5 euro.

Lo acquisto per il corpo e invece alla sera provo a utilizzarlo per struccare gli occhi: STUPEFATTA MERAVIGLIA!!!! Tira via TUTTO, dolcemente, senza lasciarmi le gocce di olio che entrano negli occhi e soprattutto idratando alla perfezione palpebre, ciglia e contorno.

Insomma, ho trovato il prodotto per me. Supercertificato (EcoCert ecc. ) e a poco prezzo.

Struccata e contenta

lunedì 13 dicembre 2010

È arrivato il raffreddore, finalmente!

No, non sono completamente pazza. È che oggi dopo quasi tre anni, Davide è a casa dall'asilo ammalato. Ha il raffreddore. Ma, ovviamente, non è un malato normale...

Oggi vi faccio ridere. Davide sono due anni e oltre che non manca un giorno dall'asilo. Non è riuscito a stare a casa nemmeno quando ha fatto la varicella, visto che gli è venuta il giovedì pomeriggio e il venerdì a scuola c'era sciopero. Quindi il lunedì era già all'asilo :-)

È dall'anno scorso che ogni volta che qualche suo amichetto è casa ammalato, lui si incupisce e si intristisce, chiedendo con insistenza: "Ma io quando mi ammalo? Voglio essere ammalato!". Ovviamente per lui essere ammalato non significa febbre, tosse, mal di gola, malessere, influenza, stare male ma equivale a stare a casa dall'asilo. Oddio, come non capirlo... Ci siamo passate anche noi, no?

Questi due giorni siamo stati al lago e in giardino c'era la neve. Non molta a dire il vero ma abbastanza da farlo felice nel fare palle di neve, costruire un razzo col papi e altri giochi. Aveva i guantini di lana e quindi è stato con le mani bagnate e gelate. Idem per i piedini perché, prima di mettere i doposci, lui è riuscito a bagnarsi le calzine. Vuoi poi il continuo dentro e fuori da casa nostra e dell'amichetto Lorenzo - spesso senza giacca o con la giacca aperta - e il fatto che io sono malatissima, insomma: ieri sera aveva 37.4 di febbre. E quindi il padre si è imposto: domani niente asilo!

Inutile dire che mio marito da idolo totale è assurto a divinità indiscussa :-) e oggi Davide è a casa.

Io credo di non averlo MAI visto più felice: salta, balla, canta, disegna, pieno di idee, di storie da raccontare, di giochi da fare...Non vuole nemmeno guardare un dvd!!

Mia suocera - provvidamente convocata per tamponare l'emergenza - mi fa: "Ma sei sicura che sia malato?". In effetti dopo la tachipirina di febbre non ne ha e gli sto dando solo in Nysikind per fargli sparire eventuali sintomi da influenza anche se, devo dire, ha solo un raffreddorone e quindi forse meglio il Rimikind.

Chi deve curarsi, al solito, sono io....

venerdì 19 novembre 2010

Kate, William e l'anello porta-sfiga

Scusate se oggi depisto dal tema del mio blog ma non resisto alla tentazione di commentare la notizia del matrimonio di Kate Middleton con il principe William.

Oggi non resisto alla tentazione di un commento salace su questo matrimonio che, visto che è girato il secolo, già viene obbligatoriamente definito "il matrimonio del millennio".
Prima cosa, 'sta Kate Middleton. I giornali sono pieni di paragoni con altre future regine o regine in atto che vengono dal popolo. Cioè ragazze normali come noi, che lavorano pure, e che si abbinano a rampolli da trono ma che vengono dalla società civile: da Letizia Ortiz (Spagna) a Mette Marit (Norvegia) alla nostra albionica Kate.

Ma adesso, qualcuno mi vuole dire come fa una figlia di minatori (come Kate) a incappare nel principe William Arthur Philip Louis Mountbatten-Windsor ? Cioè, possibile che i suoi genitori avessero in mente quando ha cacciato il primo vagito: questa qui la maritiamo al principe d'Inghilterra e quindi mangiamo patate e polenta per mandarle nelle scuole più prestigiose e farglielo incontrare? NOn ho parole, non mi tornano un sacco di cose. Bisogna che mi informi meglio. In ogni caso, auguri e figli maschi: sono giovani e innamorati, non ci sono Camille di mezzo e quindi bonne chance.

Ma la cosa che ho trovato di terribile, pessimo, fatalmente ominous è il fatto che Billy le abbia regalato l'anello di fidanzamento che fu della madre!!!! Adesso non mi venite a dire che tra i gioielli della corona più prestigiosi e luccicanti del mondo non si è riusciti a trovare un altro anello!! O che cavolo, spring out some new money, William!!! Caccia i soldi per un anello nuovo, no?

Io non lo metterei manco morta e avrei fatto una pezza da rischio di rottura di fidanzamento.

No, dico, voi lo mettereste?

Bah

domenica 14 novembre 2010

Bono, Edun e Louis Vuitton

La nuova pubblicità di Vuitton vede protagonisti Bono Vox e sua moglie Ali Hewson appena atterrati in Africa con solo bagaglio a mano.

L'idea è quella di sensibilizzare il mondo al fatto che anche le grandi griffe (Vuitton nello specifico) sono "solidali". I due testimonial sono d'eccezione perché oltre ad essere due che si sbattono un sacco per varie raccolti fondi, benefit ecc. per bambini, donne e uomini bisognosi del pianeta sono anche i fondadori del marchio fashion "Edun", insieme a Stella McCartney il più famoso brit brand per la moda ultrachic ma equo solidale. Moda che non solo produce usando cotone biologico, lavoratori pagati il giusto ecc., a impatto zero ma che anche devolve parte del ricavato a fini benefici.

Non voglio fare la scettica e credo assolutamente in buona fede mia e loro a TUTTO.

Forse sarò io torda che non ci arrivo ma questa immagine a me irrita solo. Sapete qual'è la prima cosa che ho pensato? Ma 'sti qua, fan tanto gli amanti rispettosi della natura, della biodiversità, della sostenibilità e viaggiano su un aeroplano privato atterrando nel mezzo del niente alla faccia dell'ecosistema, della carbon print, dell'inquinamento e del consumo di combustibile?

Ma non era meglio farci vedere che usavano le borse eco-chic Vuitton mentre pedalavano a Dublino o mentre scendevano da un bel treno?

Sarebbero stati loro, e Vuitton, molto più convincenti.

venerdì 22 ottobre 2010

Quale caschetto compro?

La questione è di reale importanza perché coinvolge non solo la mia sicurezza ma soprattutto il mio look mentre spedalo come una pazza per Milano.

Allora, non ho mai messo il casco in bici. Sono maniacale per quel che riguarda il mio bambino ma per me stessa non ci ho mai pensato. Con il mio piccolo che ogni santa volta mi dice: "Mamma, devi comprarti un casco per la bici".

Tuttavia l'occasione è ghiotta e io non vedo perché privarmi di un'ottima opportunità di shopping, giusto?

Quindi aiutatemi a scegliere: quale è il caschetto da acquistare?


Questo soddisfa l'afflato poetico e l'amore per il design nipponico. Delicato, onirico, molto femminile.


Questo mi piace una cifra, esprime il mio amore per la Cool Britannia e, come suggerisce la mia amica Charlotte, chi me lo ruba a Milano!?!??!?


Terza possibilità questo splendore. Non ci crederete ma è un casco da bici che ovviamente sembra un delizioso cappellino. Ovviamente tu puoi cambiare i cappellini e agganciarli al sottostante casco a seconda dell'umore e della stagione. MMMhhhhhhh... datemi un consiglio!

giovedì 21 ottobre 2010

La mia bici... non plus

Mi hanno rubato la bici. Dentro il giardino di casa. Di domenica. Non ho davvero parole.



Non è la prima volta che accade. Io stessa l'anno scorso fui vittima di bici-furti perché mi rubarono una ruota. Quella dietro, quella davanti era legata alla rastrelliera.
Stavolta invece mi hanno portato via tutto il mezzo, con tanto di catena e seggiolino bimbo, di fatto l'unico elemento di valore della vicenda.

Al di là dell'inca**atura e dell'avvilimento globale (ma chi può rubare DENTRO casa!??!!?) il problema per me è vero e reale perché la bici è il mio unico mezzo di spostamento assolutamente indispensabile! Ci porto il bimbo all'asilo, ci vado al lavoro, vado a fare la spesa (facendo doppi giri pur di non pigliare la macchina), ci vado ovunque con la pioggia e col sereno. Insomma, è vitale per razionalizzare e velocizzare al massimo gli spostamenti.

Mio marito era già partito in quarta per comprarmene una nuova ma io non ho voluto. La solita killjoy direte voi ma cavolo se questa è la fine che fa, ne vale la pena!??!?!

Quindi mio marito ha attivato mio suocero che nel giro di 12 ore mi ha trovato una bici stupenda, olandese, finalmente senza gli odiosissimi cambi (con conseguenza della catena che cadeva ogni due per tre), veloce, leggera, insomma STUPENDA.

Adesso la voglio jazz up a little - citando Sarah Jessica Parker - e quindi sto pispolando sull'eccellente sito Cyclechic.

martedì 12 ottobre 2010

Verde Irlanda, civile Dublino

Torno ora da un delizioso weekend a Dublino.

E dico che a parte lo shopping gratificante, la gente sempre allegra, l'ottima Guinness ecc. ecc. non mi dispiacerebbe vivere in un paese dove l'ambasciata degli Stati Uniti e quella di Israele NON hanno guardie né Polizia né sorveglianza.

Ma ci possiamo credere? Mi spiace non averci fatto una foto ma la notizia merita. Vuol dire che vivono così sereni che questi luoghi non sono considerati possibili bersagli di rimostranze e attentati?

Basisco. Felice.

martedì 5 ottobre 2010

Facciamo il pieno di detersivo!

Una bella notizia: adesso anche nei supermercati della catena IPER sono disponibili gli erogatori di detersivi. Ecologico il contenuto e anche il contenitore.

Stamattina sono passata all'Iper e ho scoperto che anche lì, non solo al NaturaSI di cui vi ho già detto, sono in vendita i detersivi alla spina. Si tratta di detersivo per piatti, detersivo per lavatrice, ammorbidente, detersivo per lana e delicati tutti ecologici, biodegradabili ecc. e in contenitore riutilizzabile di plastica. Al primo giro bisogna acquistare il contenitore che costa, a seconda della misura € 0,60, 0,75 o 0,85. E poi si "fa il detersivo", come si fa benzina dal benzinaio.

Leggo su un bel sito che vi segnalo qui, che la vicenda era già iniziata in estate ma qui a Milano è appena arrivata. Bene!

lunedì 20 settembre 2010

Sono cambiate le maestre

Di nuovo. Per la quarta volta. Sono cambiate le maestre dell'asilo. Se il futuro dell'iter scolastico di mio figlio si vede dal mattino, lo aspettano anni di Armageddon.

Posto che per quanto mi riguarda non posso che gioire del fatto che le ultime due scansafatiche, ignoranti (giuro) e incapaci se ne siamo andate, la domanda che sorge spontanea è sempre la solita: ma ai bambini non ci pensa nessuno? La risposta è NO.
Non discuto sul sacrosanto diritto a richiedere uno spostamento, a prendersi ore e giorni di permesso ecc. ecc ma se hai scelto di fare la maestra di asilo, un minimo di coscienza puericulturale - si dirà così!?!? - ce la devi avere, no?

E invece no. Almeno nell'asilo del mio bambino.

Per fortuna a cinque anni (ma anche l'anno scorso a 4) il senso di appartenenza i bambini lo ritrovano nel gruppo di amici e non più nella maestra, come invece a 2-3 anni dove l'educatrice deve essere il punto fermo, il surrogato materno. E quindi la vicenda è passata abbastanza indolore.

Salvo oggi sentirmi chiedere: "Ma mamma, la maestra M. poi ritorna da dove è andata?"

E io: "Amore, se è andata dove l'ha mandata la mamma, no, non ritorna più di certo!!"

mercoledì 21 luglio 2010

Quale crema per l'estate?

Ho scoperto che per le pelli miste, grasse o con pori dilatate, l'estate con il caldo è molto meglio idratare la pelle con oli naturali invece delle creme.

D'estate la pelle suda e trasuda. In questi giorni poi è drammatico. Finché pedalo in bici, l'arietta che mi accarezza il volto e scompiglia i capelli, sto alla grande. Ma quando mi fermo.... comincio a grondare sudore peggio di un boxer dai bargigli. Mi suda persino la faccia, le palpebre, il mento. Roba mai successa. E quindi non mi pareva il caso di appesantire il faccione con creme che se d'inverno vanno benone, l'estate mi fanno sudare ancora di più.

In effetti è proprio così: con il caldo e l'umidità, la pelle apre ancora di più i pori e quindi - ovviamente - assorbe più crema. La crema però ostruisce i pori perché non è che si scioglie dentro la pelle. Non tutte almeno.
La soluzione per l'idratazione perfetta in estate ho scoperto essere l'olio! Non certo l'olio di oliva (che peraltro andrebbe benone) ma quello di mandorla o quello con le proprietà più adatte alla nostra pelle: argan per chi ha qualche rughetta, rosa canina o lavanda per chi ha qualche imperfezione ecc. ecc. Un boccetto di olio naturale NON chimico, mi raccomando, farà miracoli e vedrete la vostra pelle infinitamente più luminosa, rilassata e idratata al punto giusto perché l'olio con il caldo si scioglie meglio e penetra in profondità senza ostruire i pori e addirittura con il caldo, se ne avete messo troppo lo "suderete" fuori insieme alle tossine. Vi assicuro che per la prima volta in vita mia vedo la mia pelle luminosa e compatta.

Chi l'avrebbe mai detto? Ah, io uso l'olio HIPROSE (rosa canina) di Jurlique. Pagato credo sui 5€ e acquistato con l'ultimo carico di libri su Amazon.co.uk.

lunedì 12 luglio 2010

È lunedì? Cari milanesi, schiattate pure

Questo sembra essere il suggerimento del Comune che ha stabilito che tutte le piscine comunali della città (praticamente tutte) il lunedì siano chiuse. E quindi se, come oggi, la temperatura di 35° avviene di lunedì, attacchiamoci al solito milanesissimo tram.

È da sabato che prometto al mio bambino che lunedì, all'uscita dall'asilo suo e dall'ufficio mio, lo avrei portato in piscina. Dopo molto navigare in rete mi decido per il Lido. È vicino a casa, ci ho un sacco di bei ricordi da bambina, ha una bella e immensa piscina di forma ovoidal-bitorzol-irregolare e pure la piscinetta per bambini. Senza contare la gradevole happy hour con tanto di musica dal vivo. Ebbene, arrivo in bici - con pargolo al seguito - in uno stato di sudore che non metteva conto per scoprire che la piscina è CHIUSA IL LUNEDì.

Ma notizia divertente, se non fosse disgustosa, è che con la solita rigida miopia tipica delle amministrazioni tutte burocrazia e zero pensiero, sono TUTTE le piscine ad essere chiuse il lunedì.
Posto che in paesi (e comuni) più civili e vivibili del mio la pulizia e la manutenzione viene organizzata alla notte in normale orario di chiusura, si potrebbe benissimo pensare a una turnazione di giorno di chiusura per zona, in modo anche da ottimizzare gli interventi di pulizia delle squadre che ci lavorano. Non vi pare?

Morale: abbiamo ripedalato verso casa, ci siamo barricati dentro con aria condizionata a manetta,

Scusate, ma io ci avevo provato...

giovedì 8 luglio 2010

Borse vegane

Le bag addicted ne saranno felici. Esiste un brand britannico, Matt & Nat, che realizza borse uberchic in materiali riciclati e riciclabili che sono una meraviglia. Ovviamente viste già al polso o sulle spalle delle star (le solite Madonna e Gwyneth Paltrow in testa) devo dire che uniscono design a qualità. Con una coscienza ecosostenibile.


Quella nella foto è la mia preferita. La comprerei subito se solo riuscissi a decidermi sul colore, visto che c'è anche in verde smeraldo, bianco e beige... Ad ogni modo le borse, cinture, portafogli, zainetti di Matt & Nat sono realizzate con bottiglie di plastica riciclate. All'interno di ogni borsa infatti c'è un'etichetta che ne riporta addirittura il numero esatto.

Al di là dell'afflato eco-sostenibile, lo spirito che anima questa collezione è quello da biker-chic, un atteggiamento nel quale mi riconosco molto. Oddio, biker lo sono e senza dubbio, quanto allo chic ci provo :-)

Matt & Nat si definisce un eco-vegan fashion store. Mica male per una fashion victim (ma sempre ecoresponsabile!) come me.

Se volete farci un giro, spediscono in tutto il mondo e adesso ci sono pure i saldi! Si salvi chi può.

martedì 29 giugno 2010

Madonna e la figlia stiliste

Non c'è limite all'ambizione al delirio di onnipotenza che sembra essersi impossessato di Madonna. Adesso ha disegnato (vorrei proprio vedere) una linea di abiti dal titolo "Material Girl" insieme alla figlia Lourdes.

Come se qualcuna sentisse nostalgia degli abiti straccioni finto-punk che indossava Madonna nel periodo, appunto, Material Girl. Posto che il video dove Madonna imita l'inimitabile Marilyn Monroe (con delizioso abito rosa lampone) è uno dei miei preferiti e la canzone pure, nessuno avvertiva l'esigenza di una nuova linea di vestiti.
Mi fa strano che l'opinione pubblica si scagli contro la Nike che fa costruire scarpe e palloni ai bambini di 6 anni e nessuno dica nulla della figlia 13enne costretta a disegnare abiti da mammà. Sempre che sia davvero così.
Ad ogni modo, in questo periodo dove stiamo tutti attenti ai nostri consumi, dove anche la moda si sta facendo più responsabile e sostenibile, dove finalmente si sta ponendo più attenzione all'essere che all'avere, una maga straordinaria dell'autopromozione come Madonna sia incappata nell'errore di inondare il mondo di altri stracci e oltretutto di chiamare la linea "Material Girl". Se proprio voleva farlo poteva almeno scegliere un altro titolo che so "True Blue" e creare una linea eco-biologica con tinture tutte naturali, come l'indaco.

Un'altra delle iniziative straordinarie dell'artigianato di lusso (sostenibile e responsabile oltre che uberchic) che ho trovato in Corea.

sabato 12 giugno 2010

The soul of Seoul

Sono a Seoul, Corea del Sud. Pensieri sparsi dal computer dell'hotel mentre la Corea sta vincendo la sua prima partita di questo mondiale.

C'entra poco, anzi nulla' con gli argomenti di questo blog ma ho bisogno di scrivere di me, una volta tanto. Sono a Seoul, viaggio di semilavoro e vorrei che rimanesse traccia nella rete di questa visita a un paese strano.
Sono qui da due giorni e ancora, quando esco dall'hotel, ho bisogno di qualche secondo per capire se mi trovo a Shanghai o a New York ma dove la gente e' (scusate ma qui la tastiera e' coreana e sto scrivendo con la tastiera che hanno memorizzato le mie dita) gentile e giovanissima.
Seoul e' una citta' giovane e per i giovani. Ed e' qualcosa che si respira nelle facce delle persone che non hanno fretta e che vogliono godersi ogni cosa, anche il lavoro.
Potrei raccontare della ragazza che, vedendomi scendere dall'autobus dell'aeroporto, ha estratto il cellulare, ha chiamato il mio hotel, si e' fatta dare le indicazioni e mi ci ha accompagnato, arrivando probabilmenmte tardi in ufficio e senza volere nemmeno un succo d'arancia in cambio.
Potrei dirvi che e' un popolo cosi' riservato e tranquillo (tifo calcistico a parte) che nei bagni pubblici c'e' un campanello che riproduce il rumore dell'acqua dello sciacquone per coprire altri rumori.
Potrei raccontarvi che in ogni angolo delle strade e intorno ad ogni palo o lampione non so chi dispone graziosissimi vasetti fioriti (veri) e che nessuno li ruba o li sposta o li rovina. Sono tutti li', ogni giorno, persino tra i piloni che sorreggono i soffitti della immensa metropolitana.
Oppure potrei raccontarvi delle infinite catene di negozi di cosmetici verdi e bioloogici: da Skin Food a GreenLife. E hanno tutti prodotti certificati senza parabeni, profumazioni, conservanti, materie chimiche di sintesi ecc. ecc.
Ma per stasera basta cosi'.

mercoledì 9 giugno 2010

Delirio differenziato 2 - Anche i topi mangiano

A due mesi esatti dalla pubblicazione del primo post sulla pseudo-raccolta differenziata di Stresa, le cose non solo non sono cambiate, ma addirittura peggiorate. Con l'arrivo del caldo sono arrivati anche i topi.


Domenica sera, al solito, al rientro mi carico in macchina i sacchi della spazzatura per gettarli nell'area preposta dietro al cimitero. Ovviamente, al solito, era talmente stracolma di sacchi che la differenziazione era andata a farsi benedire già da un bel po' di tempo. Ogni bidone straripa talmente tanto che la gente ammucchia tutti i sacchi intorno e quindi si mischia tutto.
Mi faccio strada infilando i piedi tra i sacchi per gettare la carta almeno "vicino" al contenitore giusto e AIUTO!!!! Un ratto lungo almeno venti centimetri. Non una pantegana ma proprio un rattone, grigio topo, appunto, con la sua bella coda lunga lunga. Ho fatto un salto tale che sono caduta all'indietro. Meno male che c'erano altri sacchi ad attutire la mia caduta!

Schizzo dietro la macchina lanciando i sacchi a caso e mi accuccio a osservare il desolantissimo panorama. E infatti vedo altri tre topastri che razzolano felici. Avete presente la scena iniziale di Ratatouille? Ecco. Quella.

Allora io mi dico, caro signor sindaco Di Milia, i morti non si lamentano ma io sì e quindi dico:

1. lo sappiamo o non lo sappiamo che con la bella stagione la popolazione di Stresa quadruplica e con essa anche la spazzatura?
2. lo sappiamo o non lo sappiamo che con il caldo i rifiuti si decompongono prima?
3. lo sappiamo o non lo sappiamo che i topi vengono attirati dalla spazzatura organica?
4. lo abbiamo capito o no che dobbiamo darci una sveglia con la costruzione delle aree di deposito promesse?
5. vogliamo darci una mossa o no nella raccolta più frequente dell'unica area disponibile?
6. lo abbiamo capito o no dopo questi mesi di test che il sistema per i non residenti NON funziona?

Che palle.

giovedì 20 maggio 2010

Plastica o non plastica...

Stanotte nell'insonnia causata da mal di testa - che palle - riflettevo su come nel 2010 il petrolio ci causi principalmente danni e problemi. A rischio di suonare qualunquista peggio di Santoro, dico la mia.

Cioè, le petroliere perdono ogni due per tre e disastriamo i mari. Le piattaforme bucano e si bucano e distruggiamo chilometri di coste da sogno e interi ecosistemi. La plastica, derivata dal petrolio, invade tutto il nostro spazio e tra poco finiremo davvero come Wall.E.
Le sostanze derivate dalla sintesi del petrolio sono il peggio che possiamo immaginare per la nostra pelle e spendiamo fortune per acquistare cosmetici che le eliminino e abiti in fibre esclusivamente naturali. I soldi che il mondo spende per l'acquisto del petrolio foraggia il terrorismo e sistemi politici che, per ben che vada, sono antidemocratici, arretrati e retrogradi. E non parlo dell'inquinamento di aria, acque, terreni ecc.

Ma quindi?!?!?! Che cosa stiamo facendo? Possibile che non ci sia un paese in questo mondo che ha il coraggio e il menefreghismo necessari per dire basta? Non dico gli Stati Uniti (comprendo anche se non approvo gli interesse in ballo) ma un Andorra, un san Marino, un Vaticano, un'isola di Tonga?

Bah

martedì 18 maggio 2010

Gita in Valsesia

Che bella giornata! Sabato gita in Valsesia con i bimbi e i genitori. Grandi e piccoli alla scoperta di mestieri e usanze antiche: dalla pittura alla macina della farina. In un paesaggio da Heidi.



Vista la pochezza dell'organizzazione all'asilo, un papà ha deciso di organizzare una gita autarchica. Si va tutti in Valsesia, a Mollia, a visitare il mulino ad acqua del 1500. L'occasione è ghiotta sul serio perché al mulino i bambini imparano a macinare il grano, a fare la farina, a vedere come funziona il forno (con fuoco alimentato 24 ore su 24 dal mulino stesso con un sistema di mantici), a impastare e quindi a fare la pizza che tutti ci siamo mangiati con gusto!
Non vi dico l'eccitazione dei piccoli, complici una giornata di sole straordinario dopo due mesi di pioggia incessante, e l'aria rarefatta di montagna che - carica di ossigeno - probabilmente dopava i bambini.

Nel pomeriggio poi visita alle caprette e al caseificio, con tanto di mungitura delle capre summenzionate e sbafata cosmica di yogurt di capra (colloso e caprosissimo!) e di formaggi da far resuscitare i morti del Pliocene.

Insomma, una giornata straordinaria e una gita nel verde che unisce gastronomia-cultura-divertimento.

Bellissimo.

lunedì 10 maggio 2010

Solari bio e sicuri. Forse.

Sono anni che ci sono prodotti cosmetici naturali, biologici, senza parabeni, senza conservanti, senza profumazioni. E molti sono davvero ottimi ed efficaci. Tuttavia c'era un campo in cui la cosmesi bio non poteva arrivare: i solari.

Dopo anni di sole mal preso e due interventi per melanomi, onde evitare di ritrovarmi con la faccia di uno sharpei prima che mio figlio vada alle elementari, ho deciso che invece di sbattere via tanti soldi in prodotti solari e tanto tempo a crogiolarmi al sole, forse è meglio sdraiarmi all'ombra e ciao.

Forse infatti non sapete che fino ad ora non era stato scoperto alcun ingrediente davvero efficace nella protezione della nostra pelle dai raggi UVA e UVB. Per cui bisognava ricorrere ai soliti prodotti che contengono il famigerato OXYBENZONE, una sostanza catalogata con pericolo 9 (il massimo) per la nostra pelle. Una chimichello che ha accertati rischi di cancro, tossicità e che procura addirittura problemi di fertilità. Eppure noi felici spalmiamo noi e i nostri piccoli con litri di creme. La domanda che sorge spontanea è se siano più dannosi i raggi UV o l'oxybenzone.

Non ho la risposta - tranne il summenzionato consiglio di non esporsi al sole e basta - ma oggi ho letto una buona notizia sul sito GreenPlanet.net che vi racconto.
È ora disponibile un prodotto di provata provenienza, produzione ed efficacia in grado di proteggerci con sostanze naturali al titanio.

Pare che sia in vendita al NaturaSi. Domani vado a vedere e vi copio la composizione dichiarata in etichetta.

martedì 4 maggio 2010

I prodotti per capelli naturali Davines

Anni fa lessi su Elle che Madonna, nota amante di prodotti naturali (botox a parte), usava per i suoi fantasmagorici capelli i prodotti Davines. E ho aperto la caccia al parrucchiere...

Non è stato facile pure nella metropoli tentacolare milanese fino al giorno in cui - udite, udite - hanno aperto sotto casa mia, stesso numero civico, un salone Davines. Grata al destino e san Spazzola, mi ci sono precipitata e, ovviamente, ho acquistato anche da usare a casa i loro prodotti. Peraltro made in Parma, Italy.

Sono in effetti molto buoni. Durano moltissimo, non mi è mai capitato di avvertire prurito, fastidio, le confezioni sono riciclate e riciclabli e non costano uno sproposito (tipo € 12 per uno shampoo che dura mesi). Tutto bene fino al giorno in cui ho controllato gli ingredienti sbandierati come naturali e biologici sul mitico database cosmetico. Cappero, come mai sono classificati come livello rosso 8!?!?!??!?! Mi è crollato il mondo addosso.
E invece sono andata a leggere meglio e scopro che l'unico prodotto considerabile tossico è il profumo. Sempre lui. Non c'è libro sull'argomento che legga che dice sempre di diffidare della scritta "perfume" o "profumo" in effetti perché sotto quelle poche lettere si possono mascherare le peggio cose. Tuttavia tutti, dico tutti, gli altri ingredienti sono davvero a rischio zero di tossicità e pericolo per il nostro corpo e quindi benvengano!

Provateli, anche perché la Davines, oltre ad essere un brand tutto made in Italy (anche nella sua linea beauty Comfort Zone) produce in modo sostenibile ed ecologico.

lunedì 26 aprile 2010

La borsa e la bici

Sfogliando il sempre ottimo Elle, ho scoperto che esistono delle adorabili borse da bici, fatte a misura di cestino, con addirittura i ganci anti-scippo. Sono talmente deliziose che incentivano l'uso della bici.


Lo dico apertamente: sono una che "consuma" i cestini da bici. Lo giuro. Non so come mai ma io uso talmente tanto la bicicletta per tutto che consumo i cestini. Dopo un po' mi si rompono. Quelli di vimini/paglia si consumano e comunque stando alle intemperie si sciolgono. Quelli di plastica (li detesto ma una volta l'ho comprato) li spacco. Quelli di ferro dopo un po' si sfondano sbattendo sul faro o sulle ganasce che tengono le ruote. Quindi il tema "trasporto oggetti/spesa/computer" in bici è un argomento al quale sono molto sensibile.


Avendo dietro il seggiolino per il bimbo, tutto quello che ho da caricare lo posso mettere davanti e qui si innesca l'eterno problema femminino: la borsa da bici.

Ultimamente vado di zaino e di tracolle che mi porto in gobba stile soma da... somaro (appunto) fino a che vengo a sapere di queste adorabili borse Cestì che sono realizzate a misura di cestino standard e che si possono attaccare e staccare senza problemi. Quindi posso portarmela in giro avendo un'aria quasi normale.

Scopro il sito ma non c'è molto. Non c'è listino prezzi, non ci sono punti vendita a Milano. Quindi li ho contattati per sapere dove si trovano, quanto costano e se sono realizzate in materiali ecosostenibili e riciclabili.

Ne sapete qualcosa?

martedì 13 aprile 2010

Tessere ricaricabili ATM

Oggi ho preso il metro e sono rimasta per una volta piacevolmente stupita da un servizio ATM: esistono le tessere ricaricabili.

Uh oh, stupefatta meraviglia. Milano sembra quasi una città civile e sostenibile. Oggi, timbrando il biglietto, ho notato una pubblicità stampata sullo stesso che avvisava che sono disponibili le tessere per i mezzi pubblici ricaricabili. Non sono nominali per cui arma a doppio taglio: da una parte figata perché possiamo usarla tutti in famiglia, dall'altra sfiga perché se la smarrisco carica è una belle fregatura.

Posto che non la smarrirò (almeno ci proverò), mi sembra una buona idea. La carico quando ho soldi e tempo e così di fatto non sarò più alla disperata di un'edicola o di una monetina per accedere alle macchinette.

L'ho acquistata all'info point atm e la tipa allo sportello mi ha detto che ci sono 2 viaggi (costa 2 euro) e solo dopo aver consumato quei due viaggi la posso ricaricare. La logica sottesa mi è oscura, ma ci provo.

Già che c'erano però potevano abbinarci anche una raccolta punti. Una bella Fidaty dell'ATM. Peccato che il concetto stesso sia un ossimoro a Milano: fidarsi dei trasporti pubblici è data 1 a 1000 al Lotto.

:-) :-)

mercoledì 7 aprile 2010

Delirio differenziato

Sembra il nome di una band post moderna e invece è quello che accade a Stresa, perla del Lago Maggiore, quando si deve raccogliere la spazzatura. Buttare per credere.


A Stresa e in tutto il Verbanio Cusio Ossola è ormai in atto un nuovo sistema di raccolta differenziata. Già è scioccante che non fosse obbligatoria (pazzesco!) fino adesso ma il sistema scelto ha del grottesco. In pratica a ogni famiglia sono stati consegnati (andandoseli a pigliare in comune) due contenitori giganti e un certo numero di sacchi colorati, bianchi e rossi. Secondo l'amministrazione, a giorni diversi della settimana, noi dovremmo mettere fuori dal portone sacchi e contenitori e un camion passerà a ritirarli. Peccato che il servizio sia ovviamente attivo dal lunedì al venerdì e che l'80% della popolazione di Stresa sia costituita - come me - da villeggianti che stanno su solo il sabato e la domenica. Naturalmente i contenitori e sacchi possono essere lasciati fuori esclusivamente nel giorno della loro raccolta, pena salatissime multe. No, dico, ditemi voi come dovrei fare.

Sono davvero scioccata dalla miopia disfunzionale che mostra il comune della mia amatissima Stresa nell'aver posto in essere questo delirante sistema. Non riesco a capire come mai per il VCO non possano essere adottati sistemi efficienti, testati già in uso in altre città. Ad esempio Milano.

Ad oggi, 7 aprile 2010, le promesse isole ecologiche per i non residenti non ci sono e io, che differenzio con attenzione e coscienza ecologica da 15 anni (quando non era obbligatorio) mi sento offesa e presa in giro. Ogni domenica mi trasformo in un'emigrante degli anni '50 perché sono costretta a rientrare a Milano con la macchina carica di sacchi di spazzatura che svuoto negli appositi contenitori della mia città. Vi pare una cosa sensata? Cosa che peraltro mi impedisce di spostarmi in treno perché ho sempre dietro i sacchi peggio di un senzatetto.

E se ci fate caso, l'autostrada dei laghi è piena di sacchi di basura lanciati evidentemente dai finestrini di villeggianti molto meno coscienziosi di me. Ne siamo felici?

Chi trascorre solo il weekend non ha modo di lasciare fuori né di ritirare gli appositi contenitori durante la settimana. Inoltre per chi, come noi, abita in un bilocale, non c'è nemmeno lo spazio fisico per tenersi in casa questi orrendi bidoni. A meno di non mettere fuori dal portone il divano o il letto.

Non riesco davvero a capire perché il Comune debba accollarsi la spesa della raccolta porta a porta quando basterebbe una seria campagna di sensibilizzazione e stimolo all'abitudine al differenziare recandosi poi a buttare la spazzatura nelle apposite campane/bidoni. Non posso credere che la raccolta porta a porta per tutte le frazioni costi di meno della svuotatura (come dicono i cugini elevetici) delle campane.

Se poi fate un giro dietro al cimitero, vi accorgerete che la buona volontà dei residenti e non che vogliono differenziare è vanificata dal fatto che le campane non vengono adeguatamente svuotate e quindi si ammucchiano sacchi e sacchi di spazzatura che diventa per forza di cose... indifferenziata. Danno e beffa.

Stresa come Napoli?

mercoledì 31 marzo 2010

Buona Pasqua!

Sono iniziate le vacanze di Pasqua, almeno per i bambini. Gli asili chiudono e noi mamme che lavoriamo, come ci organizziamo? Mi consola la prospettiva dell'uovo di cioccolato...

Allora, questa settimana per fortuna l'università è chiusa e quindi non ho lezione. Il che mi esime dalle nottate a preparare le slide della volta dopo. Tuttavia di riposo se ne parla poco perché il giorno di Pasqua avrò ospiti i miei, ahimé. E quindi via di rosticciata di agnello.
I miei suoceri, Dio li benedica, domani partono per due settimane di meritata vacanza e io sono qui sola. Sola con il mio bambino.
Domani abbiamo in programma di andare in questura a fare i passaporti. Povero bimbo mio, iniziarlo alla orrida burocrazia italiana a 4 anni!
Vi saprò dire, intanto Buona Pasqua con l'augurio che dentro l'uovo ci sia proprio quello che volete.

martedì 30 marzo 2010

Anche H&M diventa bio!

Grande, strepitosa notizia per tutte le fan di prodotti biologici. H&M lancia una nuova linea di prodotti per la pelle garantiti ECOCERT!

Oggi dovevo fare un paio di commissioni in centro (tribunale+comune). Dopo code, discussioni e le solite rigidità tipiche della burocrazia italiana, avevo bisogno di gratificazione. Non potendo affondare la faccia nella panna montata del marocchino che desideravo per motivi di dieta, ho tuffato tutta me stessa da H&M, quello in San Babila, ex Fiorucci.

A parte una serie di deliziose t-shirt in tinte pastello realizzate in cotone biologico equosolidale (da 10 a 20 €), mi sono imbattuta in una splendida sorpresa! Un bello scaffalino vicino alle casse del piano di sotto con in vendita diverse linee di prodotti per il bagno e per il corpo biologici!!! Addirittura con marchio Ecocert e made in Sweden! Ero troppo felice. Con 4,95 euro ho acquistato un giga-tubo di shower gel alla menta e lavanda tutto biologico e senza parabeni che è strepitoso. E garantisco pure sull'ottimo balsamo labbra in tubetto - molto meglio dello stick - alla vaniglia. Anche lui Ecocerto e di ottima qualità made in Sweden.

Adesso aspetto solo che arrivino anche i prodotti per il viso e poi chi mi tiene più lontano da H&M?

giovedì 18 marzo 2010

Guerrilla Gardening

Al grido di “Combattiamo l’effetto serra col rastrello” i blogger di Guerrilla Gardening sparano bombe di semi nelle aree terrose delle nostre città. A sorpresa oggi anche a Milano, di fianco a casa mia, di fronte all'asilo del mio bimbo.

Si tratta di un’iniziativa davvero ai limiti della legge ma che sta avendo un successo planetario. L’idea è venuta all’inglese Richard Reynolds che qualche anno fa ha iniziato a piantare fiori e piante, nel segreto della notte, nelle aree inutilizzate della sua zona. L’intento era quello di rendere migliore il paesaggio, visto che l’amministrazione pubblica non ci pensava. Ma Richard insieme ai fiori, ha fatto crescere anche un blog dove hanno cominciato a raggrupparsi tutte le persone che volevano migliorare le nostre città, il nostro ambiente, l’aria che respiriamo. Come? Bombardando il suolo con milioni di semi e semini.

Si tratta di vere e proprie bande organizzate, che costruiscono bombe di semi o che piantano piantine neonate in aree, zone, campetti, aiuole abbandonate ecc.

Insomma, un modo illegale per coltivare la terra ma senz’altro un’iniziativa sulla quale le autorità per ora hanno chiuso gli occhi. Forse, per una volta, la connivenza dello Stato è una cosa buona.

p.s. quello che vedete far capolino trai tralicci è il mio bambino :-)

martedì 16 marzo 2010

Lampadine, incandescenza, luminescenza e fluorescenza

Ritorno sull'argomento lampadine perché mi ci sono appassionata. Pare che da quando ne ho parlato, i lumen casalinghi si siano sensibilizzati e se ne rompe una dopo l'altra... Ma ho fatto i compiti e quindi vi svelo miti e leggende su consumi, smaltimento ecc.



Domenica ho letto sull'autorevole Economy un articolo molto interessante e spiritoso di Cristina Gabetti. Anche lei, come me, ha diligentemente sostituito da 10 anni a questa parte tutte le lampadine che si fulminavano con quelle a basso consumo. E ha messo un punto fermo su alcune questioni che vi elenco. A me son servite, spero anche a voi.

1. È vero che contengono mercurio per cui vanno smaltite con molta attenzione. La quantità contenuta in un solo bulbo spiraloso inquinerebbe 4000 litri di acqua. Una delirio. Il decreto di legge per la creazione di luoghi di smaltimento esiste ma non è ancora legge per cui, per il momento, dobbiamo andare all'oasi ecologica. Un gran sbattimento. Alcuni condomini (quello dove ho il box ad esempio) hanno un contenitore per la raccolta di tali lampadine. Potete informarvi presso l'azienda dei rifiuti del vostro comune se è possibile averne uno anche a casa vostra.
2. Spegniamo le luci quando usciamo dalle stanze. Continua ad essere un'ottima e indispensabile abitudine. Non è vero che c'è un picco di consumo quando ri-accendiamo. Lo conferma la ASSIL (Associazione Nazionale Produttori Illuminazione).
3. Che fare se si rompe una lampadina? Aprire subito le finestre, spegnere condizionatore, non usare aspirapolvere e usare guanti per raccogliere i cocci (da buttare dopo insieme agli stessi). Purtroppo dovremo buttare anche i vestiti e le scarpe che stavamo indossando mentre la lampadina si è rotta.

martedì 23 febbraio 2010

Oggi mi sono imbattuta in un sito meraviglioso che avevo dimenticato. Un sito bello e solidale perché non solo ci sono un sacco di cosucce graziose e a prezzi ragionevoli che provengono da produzioni controllate ma un tot di ogni acquisto viene devoluto alla ricerca contro il cancro al seno.

Ci avevo fatto shopping anni fa (con soddisfazione!) e poi lo avevo dimenticato perché la carbon footprint ordinando dagli USA, non era proprio il massimo.
Tuttavia, oggi mi è apparso su Facebook questo link, ho cliccato e sono ben felice di passarvelo. Si tratta del sito della Breast Cancer Society. Un sito tutto al femminile, ovviamente rosa, dove si vendono abbigliamento, accessori, articoli sportivi, gadget e parafernalia più o meno necessari ma sicuramente utili per aiutare la ricerca contro il cancro. Visto che in Italia la ricerca fa così fatica, aiutiamo quella americana che tanto va comunque tutto a nostro vantaggio.

Il che mi ha fatto venire una bella idea: dedicare il 10% dei profitti del mio sito di shopping Vintagevictim alla ricerca sul cancro. Che ne dite?

mercoledì 17 febbraio 2010

La pubblicità della Coca Cola

Scagli la prima lattina chi non ama una bella Coca Cola fresca e piena di bollicine che scende per la gola in una giornata estiva. Però però… La nuova pubblicità è davvero totalmente diseducativa.

Allora, se ne parla su tutta la stampa specializzata come di una pubblicità che fa scuola, che coniuga gli antichi valori della famiglia con la tradizione di una bevanda antica. Sarà anche stato diretto da Giuseppe Tornatore ma fatto è che vedere una famigliola riunita intorno al pranzo intorno a una tavola dove troneggia una bella bottigliona in PET di Coca Cola da due litri mi ha fatto saltare sul divano.

Ma come?!?!??! Come si fa a spacciare la Coca Cola per una bevanda salutare da abbinare serenamente al pasto??!?! Ma siamo impazziti!?!? Ma come mai i tanto solerti ministri della Sanità, delle politiche agricole e quant’altro non intervengono? E il Moige che tanto si inalbera per una parolaccia detta prima delle 23 dove è quando qui si sbandiera un tipo di alimentazione pessima, errata, che tutti sanno concorrere a rischi di obesità e diabete???

Sono scioccata. Davvero.

mercoledì 10 febbraio 2010

Un sito per scoprire i prodotti da evitare

Mentre cercavo info sulla notizia choc relativa al ritiro da parte delle autorità di tutti i tappetoni con alfabeto gommosi, mi sono imbattuta nell'ottimo sito della Comunità Europea che segnala frodi, irregolarità e truffe riguardanti la salute nostra e dei nostri piccoli.

E quindi prontamente ve lo segnalo. Basta cliccare questo link. Al momento appare molto aggiornato e quindi assolutamemte da tenere d'occhio.

CIAO!

mercoledì 3 febbraio 2010

Smoking? It's sooooo Eighties...

Non posso credere che ancora al giorno d'oggi ci sia così tanta gente che fuma. E ho letto sul Corriere che la percentuale di donne è in aumento rispetto allo scorso anno. Ma si può essere più cretine?

Fumare fa male sempre. In gravidanza ancora peggio. Eppure non più tardi di oggi ho visto una elegante e fashionissima mamma in corso Magenta che sfumazzava col suo bel pancione e, ovviamente trattandosi di Milano, i regolamentari colpi di sole e la hold-all di Vuitton con Hogan annesse.

Allora, in media, ogni nato da madre fumatrice pesa circa mezzo kg in meno degli altri. Il che può essere poco importante in condizioni di normalità ma può essere anche fatale se il piccolo nasce prima del termine (e quindi già di peso inferiore e sviluppo incompleto). Cosa che tende ad accadere sempre più spesso con l'aumento dei cesarei.

Non posso non arrabbiarmi!!!!

mercoledì 27 gennaio 2010

Evviva l'Esselunga

Oggi parlo con il cuore in mano, da grande fan dell'Esselunga. Ho ordinato la spesa online (evento molto raro perché NON a chilometro zero) e ho scoperto che sono cambiati sacchi e sacchetti.

Ora sono in materiale riciclato e riciclabile almeno all'80%. E sono anche belli grandi, il che mi risparmia l'acquisto dei sacchi grandi per la plastica e per il nero. Sono contentissima. Brava Esselunga!!

Inoltre, sempre sul piacevole tema di "basura" (è lo spagnolo per "spazzatura" ma suona molto meglio), vi ricordate che tempo fa avevo espresso perplessità sull'uso delle borsine in tela per fare la spesa, sostenendo la necessità di avere sacchetti per la spazzatura. Ebbene, sono ormai due mesi che utilizzo solo ed esclusivamente la mitica borsa blu Ikea e le borsine in tela e non so come, non ne ho mai avuto bisogno di nuovi sacchetti. Sembra che si riproducano da soli ma non ne ho mai dovuti acquistare.

Inoltre sto facendo una cosa che suonerà da pezzente ma che tutto sommato mi sembra una buona idea. Per la differenziata della carta uso un grosso e robusto sacco di carta che svuoto direttamente nel bidone bianco e che quindi poi recupero e porto a casa. Quando dopo un po' si rompe, butto anche lui con tutta la carta.

Idem faccio per la plastica: uso un saccone grande che svuoto nel sacco giallo e che poi riutilizzo in casa. Tanto sia la plastica che la carta non bagnano e non sporcano e quindi non mi sporco nemmeno io e salvo ulteriori sacchetti con uno sforzo veramente minimo.

Provateci! Facciamo qualcosa in più per i nostri figli e per la nostra Terra!

martedì 19 gennaio 2010

La borsa e la vita

Sfogliando Economy, ho letto che finalmente arrivano anche da noi le borse realizzate con pvc di smaltimento. Ultrafashion e di tendenza, a Londra e New York si trovavano da almeno due anni.

Ma, come si suol dire, meglio tardi che mai. No? Io ne possiedo una di Kitsch Kitchen, presa ad Amsterdam e perfetta e indistruttibile sia per fare la spesa che per essere usata tipo "sacchetto elegante", evitandomi l'uso della sportina da emigrante (con tutto il rispetto dovuto alla categoria). Però, appunto, è tipo sportina da mercato.

Queste borse - per capirci, è il materiale con cui sono realizzate le borse blu dell'Ikea più o meno - sono invece modelli unici e uberchic, perché realizzate da stilisti di grido della nuova avanguardia modaiola con parte di cartelloni pubblicitari e quindi mai le stesse.

Insomma, il green si fa chic. Che bello!

A Milano sono in vendita da Sempione Sey in corso Sempione...6.

giovedì 14 gennaio 2010

Chi ha detto che le lampade a risparmio energetico sono amiche dell'ambiente?

Da settembre ormai tutte le lampadine in casa nostra sono a risparmio energetico. Eppure cali di spesa nella bolletta della luce non se ne vedono. Mi consolo sperando che siano almeno amiche dell'ambiente una volta smaltite. E invece scopro che...



Tra poco le lampadine col vetro sottile e trasparente, con il filamento che tremolava pendulo una volta bruciate saranno un oggetto di modernariato che troveremo su eBay. Le lampade a incandescenza sono ormai presenti in tutte le nostre case, nella mia in tutti i punti luce tranne che nella lucina del frigorifero e del forno ma solo perché non hanno ancora inventato lampadine con gli attacchi così piccini e a così bassa potenza.

Ci dicono che tali lampade non solo consumano molta meno elettricità ma durano mooooolto di più - tutto vero -. La loro vita è di anni, il che dovrebbe minimizzare la mole di lampadine che buttiamo via, una volta inservibili. Tuttavia scopro che assolutamente cruciale è il loro corretto smaltimento poiché le lampade che ci stanno propinando come amiche dell'ambiente in realtà contengono mercurio, seppur in minima parte, che è uno dei maggiori e più mortali inquinanti del nostro pianeta.

Quello che mi auguro quindi è che tra 10 anni, quando le lampadine che abbiamo diligentemente sostituito smetteranno di fare luce, noi avremo imparato a smaltire i rifiuti in modo consapevole e responsabile, altrimenti sarà tutto vano.

La vera luce che consuma pochissimo e non ha problemi di questo tipo è il LED, ma ahimé è una tecnologia ancora troppo costosa per poterla installare nelle nostre case.
Ho scoperto tutte queste cose su un sito bellissimo e denso di notizie interessanti che vi segnalo. Cliccatelo, si chiama LUXEMOZIONE!

venerdì 8 gennaio 2010

Detersivi alla spina

Se siete qui è perché vi interessa non intossicarvi con sostanze nocive e avete rispetto per voi stesse, i vostri bimbi e il nostro ambiente. Bene, ecco una buona notizia: dopo le palline ecologiche per lavatrice, arriva anche il detersivo alla spina. Finalmente una realtà!

Oggi vi racconto dei detersivi alla spina. Sono finalmente una realtà in molti grandi supermercati, per una volta più al centro-sud che al nord. Sono invece presenti in tutti i supermercati NaturaSi quelli non solo alla spina ma anche ecologici, biodegradabili al 100% in contenitori riciclati e riciclabili.

Ho letto che ogni anno in Italia una famiglia in media spende tra i 250 e i 300 euro in prodotti per la pulizia; ovviamente tutti in flaconi, bottiglie e contenitori vari di plastica a perdere. Come liberarci da queste bottiglie, non appesantire ulteriormente le discarioche e magari salvare l'ambiente e risparmiare pure? Facile: acquistando gli stessi detersivi (o equivalenti) sfusi. Io mi trovo molto bene, il flacone da 1 litro suggerisce 10 lavaggi ma io ne faccio almeno il doppio, forte del consiglio che mi diede il tecnico Mìele che mi montò la lavatrice (e cioè dimezzare sempre le dosi consigliate di qualsiasi prodotto). E l'ambiente ringrazia, insieme al portafoglio e alla nostra pelle.
Quello che acquisto io al NaturaSi è della ECOR. Qui tutte le info.