mercoledì 9 febbraio 2011

Sacchetti bio solo per i supermercati?

Finalmente tutti i supermercati si sono convertiti al sacchetto in bio mais alias finta plastica. Infatti dopo decenni - da geni totali - ci siamo accorti che gli altri stavano facendo soffocare noi e il pianeta. Un applauso ai supermercati. E tutti gli altri!??!?!?!?!!?


La domanda mi è sorta spontanea all'ennessima rottura del sacchetto in bio-plasti-mais che si impiglia nei raggi della mia bici e fa cadere tutto per strada. Ma scusate, come mai si è fatto tanto can-can per le sportine dei supermercati in plastica obbligando il mondo della GDO a passare al biomais e invece tutti gli altri negozianti possono serenamente usarli?

Cito a campione, seguendo lo shopping di oggi: DISNEY Store, Accessorize, Herbalife, salumaio e panettiere sotto casa.

A loro chi ci pensa? Beh, dobbiamo pensarci noi. Io oggi mi sono spaccata la schiena ad andare a fare la spesa in bici e a portarmi lo sportone dell'Ikea in plastica/carta riciclata sulla spalla. Però devo dire che sono contenta. Sarà una gocciolina ma il fatto di andare a fare la spesa in bici e col mio saccone mi mette di buonumore. Anche se stasera dovrò spalmarmi l'arnica...

lunedì 7 febbraio 2011

E oggi...McDonald's

Sabato pomeriggio siamo andati a vedere il musical Mamma Mia e, come promesso in premio, abbiamo portato Davide per la prima volta da MacDonald. Devo dire che il cibo non era schifo ma tutto il resto....

Allora, come potete facilmente immaginare, una che mangia bio, attenta alle etichette, alla composizione della piramide alimentare, cuoca appassionata, rifugge il fast food come la peste. Anzi, per me il fast food È la peste :-).
Eppure negli anni ho dato grande contributo ai vari Burger King (il mio preferito, l'hamburger alla griglia è imbattibile), McDonald, Wimpy, Burghy (chi era a Milano negli anni '80 sa di che cosa parlo), Dunkin' Donuts ecc. ecc. Mi piaceva ogni tanto regalarmi la mia dose di junk food, così, una volta ogni tanto. E proprio perché so bene di che cibo si sta parlando, sono stata sempre rigida con Davide che fino a sabato scorso al McDonald non ci aveva mai messo piede.

Eh sì, perché anche se le amiche mi dicono "Ma che vuoi che sia, due polpettine, un minisacchetto di patatine, un gelatino" ecc. ecc. non condivido né la filosofia del fast food, né l'abuso di carne (sapete come la penso), né l'ambiente che trovo gelido e spersonalizzato e quindi non mi piace dare a Davide questo esempio o abitudine.
Devo onestamente dire che ho avuto un fidanzato che eseguiva costantemente per conto dell'Università di Milano le analisi alimentari ogni giorno a rotazione in tutti i MacDonald di MIlano e l'unica "non conformità" che ha mai rilevato (si chiama così) è stata una sola volta un'insalata lavata male in quello del passaggio Duomo, prontamente chiuso. Carni di ottima qualità, pane fresco, pulizia accurata, temperature e stato degli olii soddisfacente ecc. ecc.

Ebbene, tuttavia non potevo privare il mio bimbo dell'esperienza che tutti i suoi amichetti fanno ogni weekend che Dio ha messo in terra e quindi siamo andati. Posto che la sua pressione era legata solo al fatto di pigliarsi i pupazzetti e non certo agli hamburger - nello specifico un orrido drago a due teste Bakugan che infatti non ha degnato di un o sguardo - devo dire che non è stato malissimo. Io ho preso un'insalata croccante e gustosa con un pollo alla griglia eccellente, davvero saporito e tenerissimo. Davide si è preso il suo McMeal o come cavolo si chiama con le crocchette di pollo e le patatine. Niente di cattivo o di strano. La triste, tristissima cosa che mi ha colpito è stato l'ambiente, e dire che noi siamo andati in uno di quelli che viene ritenuto "il più carino", quello in via Buonarroti. Pareti grigie, luci al neon tutte diverse, muri scrostati, adesivi alle pareti brutti e irriconoscibile che certo non ricreano un ambiente divertente... insomma, un luogo decisamente triste, più simile alla mensa dell'ospedale che a un luogo per famiglie e bambini.

Senza parlare del mio personale rapporto agghiacciante con Ronald McDonald che ogni volta che lo vedo mi viene in mente Stephen King e vorrei scappare mille miglia lontano! Tanto che mi sono subito iscritta a questo gruppo: "RONALD McDONALD è IN REALTA' IT, IL MOSTRO DI STEPHEN KING!!!!"

martedì 1 febbraio 2011

2050 Il pianeta ha bisogno di me

Venerdì giorno si sciopero all'asilo e quindi gita per musei. Ho portato Davide alla splendida mostra del Science Museum di Londra che ancora era aperta alla rotonda della Besana. Per insegnargli ad avere cura del suo pianeta.



Spesso davanti ai grandi drammi ecologici che viviamo e che sentiamo, ci sentiamo impotenti. Tuttavia io ho imparato anni fa ormai a non rassegnarmi di fronte all'ineluttabile, di fronte a quello che "tanto fanno tutti" ma di fare quello che posso. Sarà poco ma sicuramente, come dice Daniel Goleman (e ci ha preso pure un Nobel per questo) voglio essere uno dei singoli in grado di influenzare le scelte future di chi siede al tavolo dei bottoni.

Quindi non mi sono fatta sfuggire la ghiotta occasione della mostra del Science Museum di Londra. Bellissima. E ovviamente pochissimo comunicata.

Come mi fa incavolare vedere che le scuole si sbattono tanto per portare i bambini a vedere Dalì (e badate, sono io la prima a spezzare una lancia per l'arte) ma solo perché fa moda, è di tendenza, se ne parla ecc. e invece di questa mostra straordinaria NULLA.

Il concetto era semplice: sensibilizzare con giochi intelligenti e notizie curiose i piccoli a preservare le energie e le risorse del nostro pianeta, imparando a usarle con attenzione e a considerarle quello che sono: preziosissime gemme.

Inutile dire che Davide si è divertito moltissimo a inventare la sua nuova macchina, fatta per trasportare 50 persone, di colore verde, in metallo riciclato, alimentata a cella di idrogeno. Bellissima!
E poi a progettare la sua casetta a forma di funghetto, vicino a quelle tutte uguali dei suoi amici, scaldata con un termovalorizzatore.
E ancora un tavolone luminoso dove con dei manopoloni dovevi acchiappare e mettere da parte le preziose goccioline di acqua.

Certo, ha 5 anni, e quindi i concetti che è riuscito ad assimilare sono pochi. Però io mi sforzo di passarglieli, non perché diventi un eco-freak ma perché usi la testa prima di fare delle scelte che possono danneggiare se stesso e gli altri.