lunedì 26 aprile 2010

La borsa e la bici

Sfogliando il sempre ottimo Elle, ho scoperto che esistono delle adorabili borse da bici, fatte a misura di cestino, con addirittura i ganci anti-scippo. Sono talmente deliziose che incentivano l'uso della bici.


Lo dico apertamente: sono una che "consuma" i cestini da bici. Lo giuro. Non so come mai ma io uso talmente tanto la bicicletta per tutto che consumo i cestini. Dopo un po' mi si rompono. Quelli di vimini/paglia si consumano e comunque stando alle intemperie si sciolgono. Quelli di plastica (li detesto ma una volta l'ho comprato) li spacco. Quelli di ferro dopo un po' si sfondano sbattendo sul faro o sulle ganasce che tengono le ruote. Quindi il tema "trasporto oggetti/spesa/computer" in bici è un argomento al quale sono molto sensibile.


Avendo dietro il seggiolino per il bimbo, tutto quello che ho da caricare lo posso mettere davanti e qui si innesca l'eterno problema femminino: la borsa da bici.

Ultimamente vado di zaino e di tracolle che mi porto in gobba stile soma da... somaro (appunto) fino a che vengo a sapere di queste adorabili borse Cestì che sono realizzate a misura di cestino standard e che si possono attaccare e staccare senza problemi. Quindi posso portarmela in giro avendo un'aria quasi normale.

Scopro il sito ma non c'è molto. Non c'è listino prezzi, non ci sono punti vendita a Milano. Quindi li ho contattati per sapere dove si trovano, quanto costano e se sono realizzate in materiali ecosostenibili e riciclabili.

Ne sapete qualcosa?

martedì 13 aprile 2010

Tessere ricaricabili ATM

Oggi ho preso il metro e sono rimasta per una volta piacevolmente stupita da un servizio ATM: esistono le tessere ricaricabili.

Uh oh, stupefatta meraviglia. Milano sembra quasi una città civile e sostenibile. Oggi, timbrando il biglietto, ho notato una pubblicità stampata sullo stesso che avvisava che sono disponibili le tessere per i mezzi pubblici ricaricabili. Non sono nominali per cui arma a doppio taglio: da una parte figata perché possiamo usarla tutti in famiglia, dall'altra sfiga perché se la smarrisco carica è una belle fregatura.

Posto che non la smarrirò (almeno ci proverò), mi sembra una buona idea. La carico quando ho soldi e tempo e così di fatto non sarò più alla disperata di un'edicola o di una monetina per accedere alle macchinette.

L'ho acquistata all'info point atm e la tipa allo sportello mi ha detto che ci sono 2 viaggi (costa 2 euro) e solo dopo aver consumato quei due viaggi la posso ricaricare. La logica sottesa mi è oscura, ma ci provo.

Già che c'erano però potevano abbinarci anche una raccolta punti. Una bella Fidaty dell'ATM. Peccato che il concetto stesso sia un ossimoro a Milano: fidarsi dei trasporti pubblici è data 1 a 1000 al Lotto.

:-) :-)

mercoledì 7 aprile 2010

Delirio differenziato

Sembra il nome di una band post moderna e invece è quello che accade a Stresa, perla del Lago Maggiore, quando si deve raccogliere la spazzatura. Buttare per credere.


A Stresa e in tutto il Verbanio Cusio Ossola è ormai in atto un nuovo sistema di raccolta differenziata. Già è scioccante che non fosse obbligatoria (pazzesco!) fino adesso ma il sistema scelto ha del grottesco. In pratica a ogni famiglia sono stati consegnati (andandoseli a pigliare in comune) due contenitori giganti e un certo numero di sacchi colorati, bianchi e rossi. Secondo l'amministrazione, a giorni diversi della settimana, noi dovremmo mettere fuori dal portone sacchi e contenitori e un camion passerà a ritirarli. Peccato che il servizio sia ovviamente attivo dal lunedì al venerdì e che l'80% della popolazione di Stresa sia costituita - come me - da villeggianti che stanno su solo il sabato e la domenica. Naturalmente i contenitori e sacchi possono essere lasciati fuori esclusivamente nel giorno della loro raccolta, pena salatissime multe. No, dico, ditemi voi come dovrei fare.

Sono davvero scioccata dalla miopia disfunzionale che mostra il comune della mia amatissima Stresa nell'aver posto in essere questo delirante sistema. Non riesco a capire come mai per il VCO non possano essere adottati sistemi efficienti, testati già in uso in altre città. Ad esempio Milano.

Ad oggi, 7 aprile 2010, le promesse isole ecologiche per i non residenti non ci sono e io, che differenzio con attenzione e coscienza ecologica da 15 anni (quando non era obbligatorio) mi sento offesa e presa in giro. Ogni domenica mi trasformo in un'emigrante degli anni '50 perché sono costretta a rientrare a Milano con la macchina carica di sacchi di spazzatura che svuoto negli appositi contenitori della mia città. Vi pare una cosa sensata? Cosa che peraltro mi impedisce di spostarmi in treno perché ho sempre dietro i sacchi peggio di un senzatetto.

E se ci fate caso, l'autostrada dei laghi è piena di sacchi di basura lanciati evidentemente dai finestrini di villeggianti molto meno coscienziosi di me. Ne siamo felici?

Chi trascorre solo il weekend non ha modo di lasciare fuori né di ritirare gli appositi contenitori durante la settimana. Inoltre per chi, come noi, abita in un bilocale, non c'è nemmeno lo spazio fisico per tenersi in casa questi orrendi bidoni. A meno di non mettere fuori dal portone il divano o il letto.

Non riesco davvero a capire perché il Comune debba accollarsi la spesa della raccolta porta a porta quando basterebbe una seria campagna di sensibilizzazione e stimolo all'abitudine al differenziare recandosi poi a buttare la spazzatura nelle apposite campane/bidoni. Non posso credere che la raccolta porta a porta per tutte le frazioni costi di meno della svuotatura (come dicono i cugini elevetici) delle campane.

Se poi fate un giro dietro al cimitero, vi accorgerete che la buona volontà dei residenti e non che vogliono differenziare è vanificata dal fatto che le campane non vengono adeguatamente svuotate e quindi si ammucchiano sacchi e sacchi di spazzatura che diventa per forza di cose... indifferenziata. Danno e beffa.

Stresa come Napoli?