lunedì 20 settembre 2010

Sono cambiate le maestre

Di nuovo. Per la quarta volta. Sono cambiate le maestre dell'asilo. Se il futuro dell'iter scolastico di mio figlio si vede dal mattino, lo aspettano anni di Armageddon.

Posto che per quanto mi riguarda non posso che gioire del fatto che le ultime due scansafatiche, ignoranti (giuro) e incapaci se ne siamo andate, la domanda che sorge spontanea è sempre la solita: ma ai bambini non ci pensa nessuno? La risposta è NO.
Non discuto sul sacrosanto diritto a richiedere uno spostamento, a prendersi ore e giorni di permesso ecc. ecc ma se hai scelto di fare la maestra di asilo, un minimo di coscienza puericulturale - si dirà così!?!? - ce la devi avere, no?

E invece no. Almeno nell'asilo del mio bambino.

Per fortuna a cinque anni (ma anche l'anno scorso a 4) il senso di appartenenza i bambini lo ritrovano nel gruppo di amici e non più nella maestra, come invece a 2-3 anni dove l'educatrice deve essere il punto fermo, il surrogato materno. E quindi la vicenda è passata abbastanza indolore.

Salvo oggi sentirmi chiedere: "Ma mamma, la maestra M. poi ritorna da dove è andata?"

E io: "Amore, se è andata dove l'ha mandata la mamma, no, non ritorna più di certo!!"