martedì 19 aprile 2011

Abbasso i parchi a tema

Non posso nemmeno colpevolizzare qualcun altro perché ho voluto io aderire. Tuttavia la domenica al Safari Park è stata massacrante. Divertimento per i piccoli, sbattimento COSTOSISSIMO per i grandi.

Certamente chi progetta i parchi a tema conosce bene i bambini. E pure i loro genitori, disposti a TUTTO pur di vedere i propri figli sorridere. Ma forse è l'ora di svegliarci e di imparare a divertirci con altri sistemi.
Ieri siamo stati al Safari Park (ex Zoo Safari) di Varallo Pombia (NO). Ok, era certo che ci saremmo trovati immersi in un bagno di folla a cuocere sotto il sole dentro file chilometriche condite di genitori isterici e bambini urlanti. Tutto ovvio, tutto previsto ma - chissà come mai - l'entusiasmo ci ha contagiato a vicenda e in 5 famiglie abbiamo deciso di andare lo stesso.

A parte l'ora e passa di coda per riuscire solo ad accedere all'ingresso del parco, ci siamo trovati immersi in un sistema totalmente delirante. All'ingresso (costo € 17 adulti, € 12 i bambini) ti sbandierano un mitologico "ALL INCLUSIVE" esattamente mentre ti infilano in mano la piantina del parco e ti addebitano istantaneamente 1€ in più sul biglietto che stai pagando. Ma sei talmente felice di essere giunto alla meta (questo almeno "credi") che fai finta di niente.


Il safari, lo dice la parola, prevede che tu con il tuo mezzo ti avventuri sulle stradine di un percorso prestabilito all'avvistamento degli animali liberi nel parco. Ma noi, per far stare tutti insieme i bambini, optiamo per il parcheggio delle auto e la salita sul trenino. Un'ora e venti di coda e 2 € aggiuntivi a testa. Bambini tutti insieme a fondo vagone e genitori in ordine sparso nei pochi posti liberi rimasti negli altri vagoni. Tanti saluti all'esperienza di gruppo.

Non sto qui a disquisire sulla tristezza assoluta che mi ha assalito al vedere questo orrendo serpentone infinito di macchine, una attaccata all'altra, snodarsi lungo l'intero percorso. Ovunque mi girassi c'erano macchine e macchine. Cioè, non sono macchine in mezzo alla natura ma dei poveri animali spauriti o rintronati in mezzo a una città fatta di scarichi e di genitori deficienti che, per far vedere gli animali ai bambini, li sganciano dai seggiolini, li sporgono dai finestrini, se li tengono tra le gambe mentre guidano ecc. ecc. (altissima percentuale di incidenti).

Ma la cosa che ho trovato assurda e incredibile è che come siano totalmente ASSENTI tutte quelle cose che rendono un luogo a misura di bambino. Niente bagni per i piccoli (solo turche), niente fasciatoi, niente depositi/parcheggi per i passeggini, niente seggioloni o seggioline nei carissimi bar del parco. In compenso esplosione totale di orrendi peluche a forma di scimmia, zebra, giraffa. O-r-r-e-n-d-i.
All'estero decisamente NON è così, in Svezia (patria dell'Ikea non per nulla) questi posti sono davvero a misura di bambino e i genitori ben volentieri si smazzano ore di coda o costi di ingresso perché sanno che, una volta dentro, la loro vita e quella dei loro piccoli si arricchisce di esperienza e si facilità nella gestione. Da noi è tutto l'opposto: complicazioni e disagi per tutti, a cominciare dagli animali.

Insomma, mi ha preso una tristezza che non vi so dire. Sono io strana? Sono io anomala a non amare questi divertimentifici pre-confezionati? O è solo che dovevo andarci prendendo un giorno di ferie infrasettimanale? Mah.... anche perché alla fine quello che è piaciuto di più ai bambini che cosa è stato? Correre in cerchio nel parcheggio delle auto.
Riflettiamo, genitori, riflettiamo....