venerdì 4 novembre 2011

Salva l'ambiente con i cosmetici

L’Occitane e LifeGate lanciano l’iniziativa “La bellezza salverà il mondo”: dal 1 novembre al 31 dicembre, in tutti i negozi l’Occitane, possiamo consegnare i contenitori vuoti di creme, profumi, bagnoschiuma e contribuire così alla tutela di una foresta in Argentina.

La bellezza salverà il mondo” recitava Dostoevskij. E proprio questa citazione è stata d’ispirazione all’omonimo progetto promosso da L’Occitane e LifeGate. L’idea è semplice quanto efficace: utilizzare i contenitori vuoti dei cosmetici per contribuire alla tutela di una foresta in Argentina.

Come? Dal 1° novembre al 31 dicembre è possibile riconsegnare in tutti i punti vendita L’Occitane i contenitori vuoti, in plastica e vetro, dei propri prodotti di bellezza: creme, profumi, bagnoschiuma ed altro, tutte le marche sono ben accette!. Per ogni contenitore riconsegnato, L’Occitane, grazie alla collaborazione di LifeGate, donerà 1 € per la tutela di una foresta primaria in Argentina Un piccolo gesto concreto a favore del pianeta… e dei clienti! Tutti coloro che aderiranno all’iniziativa, infatti, verranno “ricompensati” con un buono sconto di 1€ cumulabile ed utilizzabile da subito in tutte le boutique L’Occitane Italia e con un kit di prodotti in taglia prova in omaggio. I contenitori raccolti verranno poi recuperati in collaborazione con i consorzi Corepla e Coreve e avviati al riciclo.

L’iniziativa conferma l’attenzione di L’Occitane e LifeGate a favore dell’ambiente, impegnati nel sensibilizzare i consumatori versi i temi della responsabilità ambientale e del riciclo.

mercoledì 26 ottobre 2011

Riciclo, "Vita da lampadina" tra i banchi di scuola

La lezione di WWF ed Ecolight per le classi elementari: "Una luce più 'green' è possibile". Al via il progetto per il corretto uso e smaltimento delle lampadine a risparmio energetico. Un storia complicata anche per i grandi per cui è meglio iniziare subito. Non credete?

Imparare già dai banchi di scuola che dalle lampadine a risparmio energetico ormai in disuso si possono "estrarre" vetro, plastica, alluminio e mercurio per riaccendere una luce elettrica più green, ottenuta da lampadine a basso consumo esauste e per di più riciclate. È la lezione di ecologia che WWF ed Ecolight, consorzio per la gestione dei RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), portano nelle scuole elementari con "Vita da lampadina", progetto per il corretto uso e smaltimento delle lampadine a risparmio energetico. L'iniziativa è dedicata agli alunni delle classi elementari per spiegare perché le lampadine a risparmio energetico esauste devono essere riciclate.

A differenza delle vecchie lampadine a incandescenza, ormai non più commercializzate, quelle a risparmio energetico sono considerate rifiuti speciali perché contengono sostanze inquinanti: devono quindi seguire un preciso percorso di raccolta e recupero. Nasce così "Vita da lampadina", il programma didattico attraverso il quale i ragazzi possono "toccare con mano" com'è fatta una lampadina a risparmio energetico, come funziona, perché deve essere raccolta separatamente e come deve essere trattata affinché possa dare vita a vetro, plastica, alluminio e fornire mercurio per realizzare altre lampadine.

Tre le fasi dell'iniziativa: si inizia con dei laboratori che saranno proposti direttamente in aula. Qui gli educatori del WWF spiegheranno come sono fatte queste lampadine e cosa è possibile ottenere da esse. Ai ragazzi saranno mostrate le fasi di recupero, le materie prime seconde ottenute dalla lavorazione e gli oggetti che vengono realizzati. Con la seconda fase del progetto, gli alunni saranno invitati a raccontare con immagini quanto appreso: dai disegni e sceneggiature proposte saranno realizzati dei cartoni animati per spiegare ad altri ragazzi la "vita di una lampadina". Da ultimo, la visita ad una delle Oasi WWF come premio per i migliori lavori.

Bello, no?

mercoledì 5 ottobre 2011

Philadelphia al cioccolato... YUM!

Non so a chi sia venuto in mente di abbinare il mitico formaggio spalmabile al cioccolato ma vi assicuro che è una coppia vincente! Slurp!

Essendo personalmente una grande fan del Philadelphia classico, ho sempre evitato sicut peste le altre declinazioni: quello con le olive, quello al salmone ecc. Però stavolta, cedendo all'offerta, l'ho preso e messo in frigo, dove è restato un paio di giorni. Non so, avevo come una resistenza ad assaggiarlo per timore di rimanere delusa. No, ragazze, non potete capire: tutto può accadervi assaggiando questa crema fresca fuorché di rimanere deluse: è F-A-N-T-A-S-M-A-G-O-R-I-C-A!!! Buonissima, slurpica, golosa, fresca, delicata e non so come altro descriverla.

Strepitosa da sola, scofanandola col cucchiaio e pulendo la vaschetta con lingua e dita - lo so, NON un bello spettacolo per la vista ma una delizia totale per il palato - ed eccezionale come base per un dessert improvvisato ma di livello.

Inutile dirvi che la prima confezione è sparita che c'era ancora la rugiadina sopra del frigo. Ne ho subito presa un'altra e realizzato al volo dessert in mini-ramekind con base di Philadelphia, spaghetti di maronita (fatti con lo schiaccia aglio) e panna montata. Un figurone!!!

E cedendo al mio atavico fanatismo per la lettura attenta delle etichette scopro con piacere che non ci sono porcherie, niente addensanti e conservanti, quindi YEY!

Un downsize in realtà c'è e cioè che è totalmente ADDICTIVE!!! :-) :-)

mercoledì 14 settembre 2011

Finalmente a scuola la merenda sana

Sono un po' sparita in questi giorni perché Davide ha iniziato la scuola elementare. Sospendo il giudizio e le mie ansie sul metodo globale utilizzato e spezzo invece una netta lancia a favore della scelta della sua scuola di adottare un tipo di alimentazione sana. Hanno abolito l'educazione civica ma quella alimentare va alla grandissima!

Riunione con genitori e corpo docente. Quando si arriva agli orari e alla scansione della giornata scopro con stupefatta meraviglia che la scuola aderisce al programma europeo di salute e igiene alimentare e che quindi le UNICHE ripeto UNICHE merende permesse, consigliate e tollerate sono FRUTTA E VERDURA FRESCHE E PACCHETTI DI CRACKER PORZIONATI.

Devo dire che il mormorio è serpeggiato tra le madri, molte delle quali abituate a piazzare tra le ganasce dei propri piccoli merendine, focacce, pizzette, patatine, brioches confezionate, grassi saturi, carboidrati complessi e vario ciarpame sintetico. Ovviamente qualche integralista dell'alimentazione, come me, c'era e, altrettanto, ovviamente ha gongolato non poco. :-)

Ma la cosa bella che è successa è che improvvisamente tutte le mamme hanno aderito e al mattino dopo (mi han detto le maestre) tutti i bambini hanno tirato fuori alle 10.30 dal loro zainetto lo scatolino con le mele, le fragole, una manciata di acini di uva, una pesca a spicchi, carote, finocchi, sedano e pomodorini.

Per Davide è un costretto rientro nei ranghi dopo le concessioni dell'estate (ecceccavolo è vacanza anche per lui e anche per me che non posso sempre combattere!) al quale però si è adattato senza fare una piega. E quindi domani FINOCCHIO.

giovedì 8 settembre 2011

Milano ai primi posti per stress da trasporto

Che vergogna, che tristezza. La capitale morale, la città della moda, il capoluogo del lavoro al nono posto tra le città del mondo dove andare in auto al lavoro viene percepito come altamente stressante e, ovviamente, inquinante.

L'indagine viene svolta annualmente da IBM e pubblicata dal Wall Street Journal. L'ho appena letta e mi è venuta una tristezza che non vi sto neanche a dire. Che vergogna leggere la mia città in questa classifica! Ma possibile che non riusciamo proprio a farci niente? Possibile che non riusciamo proprio a staccare le chiappe dalle auto e a metterle su una bicicletta, su un tram, su un treno, su un autobus? NOn entro nella trita (ancorché vera) demagogia sull'abbastanza scarso servizio pubblico milanese ma mi sorge spontanea la domanda: davvero la qualità della vita di chi passa un'ora o più in auto per spostarsi è migliore di chi la passa in treno e in autobus? Preferite davvero stare da soli in auto a imprecare, ascoltando il trito blaterare di bolliti deejay? Non sarebbe più divertente picchiarsi in metro e leggersi un libro, anche in piedi? Non sarebbe più gratificante pettegolare con un'amica sull'autobus? Non sarebbe più sano fare magari un bel pezzo a piedi guardandosi le vetrine (e meglio se son chiuse, così non si cade in tentazione... sai... la crisi...) e poi prendere un mezzo solo per l'ultimo tratto?

Adesso direte che ci mettereste mezz'ora di più, che a casa vostra non passa niente, che i mezzi sono sporchi e non passano mai, che fate orari che non consentono di usare i mezzi ecc. ecc. Sono sicura che tutti noi abbiamo le nostre ottime scuse e le nostre ragioni. Ma proviamo a pensarci e a fare un piccolo sforzo. Come dice sempre l'ottimo Goleman, anche un piccolissimo cambiamento da parte di uno solo di noi FA LA DIFFERENZA.

lunedì 20 giugno 2011

La dieta di Ongaro procede

Sono alla quarta settimana inoltrata. Ho fatto parecchi sgarri ma devo dire che sono molto felice. Ecco il resoconto.

Allora, la bella, bellissima notizia principale è che la pancia si sta sgonfiando a vista d'occhio. Non siamo ancora al pancino piatto pre-gravidanza ma ci stiamo avvicinando. Inoltre dormo molto meglio, come un putto. Sarà che i cibi consentiti sono ricchissimi di ferro e quindi anche i ritmi circadiani si sono stabilizzati. I vestiti stanno un filo più larghini ma io mi ostino a NON pesarmi. Non voglio essere schiava della bilancia.

Devo dire che trovo eccellente il non dover pesare e misurare e soprattutto il non dover calibrare l'olio.
Menù di oggi: insalatona di fagioli cannellini bio esselunga, tonno e cipolla rossa (slurp!).
Menù di stasera: tartare di tonno e salmone con erba cipollina e insalata, frutta.

Che il miracolo si stia compiendo?

mercoledì 18 maggio 2011

Il cibo è tuo amico e ti può guarire. Scopri come.

Sconvolta dalla ritrovata forma fisica e soprattutto mentale di un caro amico, mi sono messa a leggere il libro che gli ha cambiato la vita. Si tratta di "Mangia che ti passa" di Filippo Ongaro. Lo conoscete?

Avevo già sentito di questo libro e delle teorie di Ongaro che riguardano la correlazione tra alimentazione e malattie e sulla possibilità di evitare o guarire da certe malattie stravolgendo la nostra alimentazione. Tuttavia il leggerlo mi ha abbastanza sconvolto. Di base tutta la nostra alimentazione mediterranea, che mette alla base della piramide nutritiva i carboidrati bianchi, è SBAGLIATA.

Dovremmo adottare un'alimentazione a base di proteine sane (legumi in primis) ed eliminare come la peste latte e latticini, zuccheri, carboidrati raffinati (pasta e pane bianco, dolci, bevande zuccherate, succhi di frutta ecc.), acidi grassi insaturi (carni rosse e salumi) e idrogenati. Tutti elementi presentissimi nel nostro carrello tipico del supermercato.

Lo sto ancora leggendo e da una parte sono confortata perché alcune regole sono già la base della mia cucina casalinga. Ma la riflessione che mi ha SCONVOLTO è che i principi che Ongaro sostiene - dottore di livello e fama internazionale membro dell'Agenzia Spaziale e medico di astronauti - sono quelli che io ho adottato per Davide fino al suo ingresso alla materna, dove, fatalmente, gran parte della sua alimentazione mi è sfuggita dal controllo.

Davide per i primi 3 anni di vita mangiava solo cereali totalmente integrali, frutta e verdura a vapore a volontà, quintali di legumi (è stato svezzato a lenticchie e piselli), niente carni rosse (mai ancora adesso) e raramente carni bianche. Moltissimo pesce, soprattutto salmone. Niente assolutamente zuccheri, biscotti, succhi di frutta, coca cola e affini, merendine preconfezionate, dolciumi, caramelle ecc. ecc.

E quindi la domanda è sorta spontanea: ma vuoi vedere che Ongaro ha ragione davvero e che il mio bambino ha le sue famose difese da cyborg perché quel metodo funziona?

Vi prego, ditemi qualcosa.

mercoledì 11 maggio 2011

Gita al Bosco in Città

Prima gita ufficiale dell'asilo del mio bimbo con tanto di sleepover.

Ok, non è la prima volta in assoluto che dorme lontano da noi. D'estate va almeno una settimana in montagna con i nonni, è stato con loro al mare mentre io ero in Corea ecc. ecc. Però è la prima volta che fa una gita DA SOLO. Senza genitori, senza nonni ma solo con i suoi amici e le sue maestre.
Inutile che stia qui a girarci intorno: è grande, è cresciuto. Apprezza la compagnia dei suoi simili.

E io sono qui a struggermi e a guardare che a momenti sciolgo i pixel la foto che mi ha inviato la maestra via mms.

martedì 3 maggio 2011

Per uno spazzolino da denti sterilizzato

Oggi ho scovato questo delizioso gadget: l'igienizzatore per spazzolino da denti che uccide tutti i germi e batteri tra un lavaggio e l'altro. Adorabile.

A prima vista sembra un portauovo. In realtà si chiama Violight ed è uno scatolino dentro al quale è all'opera una lampada sterilizzante, come quella di quella specie di tostapane che hanno le manicure. Si inserisce il nostro spazzolino da denti (elettrico o manuale) a testa in giù e in pochi minuti è tutto sterilizzato. Addio alle varie schifezze che vengono fuori dalla nostra bocca o che si appoggiano sopra mentre lasciamo gli spazzolini tipicamente sul bordo del lavandino.

Costa sui 35€, spese di spedizione comprese. Meraviglioso.

martedì 19 aprile 2011

Abbasso i parchi a tema

Non posso nemmeno colpevolizzare qualcun altro perché ho voluto io aderire. Tuttavia la domenica al Safari Park è stata massacrante. Divertimento per i piccoli, sbattimento COSTOSISSIMO per i grandi.

Certamente chi progetta i parchi a tema conosce bene i bambini. E pure i loro genitori, disposti a TUTTO pur di vedere i propri figli sorridere. Ma forse è l'ora di svegliarci e di imparare a divertirci con altri sistemi.
Ieri siamo stati al Safari Park (ex Zoo Safari) di Varallo Pombia (NO). Ok, era certo che ci saremmo trovati immersi in un bagno di folla a cuocere sotto il sole dentro file chilometriche condite di genitori isterici e bambini urlanti. Tutto ovvio, tutto previsto ma - chissà come mai - l'entusiasmo ci ha contagiato a vicenda e in 5 famiglie abbiamo deciso di andare lo stesso.

A parte l'ora e passa di coda per riuscire solo ad accedere all'ingresso del parco, ci siamo trovati immersi in un sistema totalmente delirante. All'ingresso (costo € 17 adulti, € 12 i bambini) ti sbandierano un mitologico "ALL INCLUSIVE" esattamente mentre ti infilano in mano la piantina del parco e ti addebitano istantaneamente 1€ in più sul biglietto che stai pagando. Ma sei talmente felice di essere giunto alla meta (questo almeno "credi") che fai finta di niente.


Il safari, lo dice la parola, prevede che tu con il tuo mezzo ti avventuri sulle stradine di un percorso prestabilito all'avvistamento degli animali liberi nel parco. Ma noi, per far stare tutti insieme i bambini, optiamo per il parcheggio delle auto e la salita sul trenino. Un'ora e venti di coda e 2 € aggiuntivi a testa. Bambini tutti insieme a fondo vagone e genitori in ordine sparso nei pochi posti liberi rimasti negli altri vagoni. Tanti saluti all'esperienza di gruppo.

Non sto qui a disquisire sulla tristezza assoluta che mi ha assalito al vedere questo orrendo serpentone infinito di macchine, una attaccata all'altra, snodarsi lungo l'intero percorso. Ovunque mi girassi c'erano macchine e macchine. Cioè, non sono macchine in mezzo alla natura ma dei poveri animali spauriti o rintronati in mezzo a una città fatta di scarichi e di genitori deficienti che, per far vedere gli animali ai bambini, li sganciano dai seggiolini, li sporgono dai finestrini, se li tengono tra le gambe mentre guidano ecc. ecc. (altissima percentuale di incidenti).

Ma la cosa che ho trovato assurda e incredibile è che come siano totalmente ASSENTI tutte quelle cose che rendono un luogo a misura di bambino. Niente bagni per i piccoli (solo turche), niente fasciatoi, niente depositi/parcheggi per i passeggini, niente seggioloni o seggioline nei carissimi bar del parco. In compenso esplosione totale di orrendi peluche a forma di scimmia, zebra, giraffa. O-r-r-e-n-d-i.
All'estero decisamente NON è così, in Svezia (patria dell'Ikea non per nulla) questi posti sono davvero a misura di bambino e i genitori ben volentieri si smazzano ore di coda o costi di ingresso perché sanno che, una volta dentro, la loro vita e quella dei loro piccoli si arricchisce di esperienza e si facilità nella gestione. Da noi è tutto l'opposto: complicazioni e disagi per tutti, a cominciare dagli animali.

Insomma, mi ha preso una tristezza che non vi so dire. Sono io strana? Sono io anomala a non amare questi divertimentifici pre-confezionati? O è solo che dovevo andarci prendendo un giorno di ferie infrasettimanale? Mah.... anche perché alla fine quello che è piaciuto di più ai bambini che cosa è stato? Correre in cerchio nel parcheggio delle auto.
Riflettiamo, genitori, riflettiamo....

martedì 29 marzo 2011

Son tornati i clogs

O si amano o si odiano. In genere noi donne li amiamo e gli uomini li considerano orrendi. Che dire, sarà una cosa tutta femminile ma io li adoro. Voglio i clogs!!

La scorsa settimana sono andata a Stoccolma con la mia amica Marta che di mestiere fa la cool hunter per un grande brand itaiano di scarpe e giacconi. Il più grande in assoluto. E vVi ho già detto tutto. Per una fashion victim totale come me, non potevo rimanere insensibile di fronte alle perle di saggezza che mi ha svelato e che ci hanno condotto negli shop ubertrendy dei vari brand svedesi di ultratendenza: Acne, Cheap Monday, Weekday, Monki e ovviamente H&M nel cui flagship store abbiamo fatto del gran bene all'economia svedese.

Ebbene, grande tendenza per la prossima estate e il prossimo inverno, saranno di nuovo gli zoccoli. Ovviamente gli originali svedesi, preferibilmente gli Hasbeen. E se mentre eravamo là a provarli con fuori la neve mi lasciavano piuttosto perplessa, adesso che me li sono lasciata sfuggire li voglio da star male. Sarà perché sono realizzati con criteri ecologici, di biocompatibilità, senza tinte artificiali ecc. ecc. ma so che li desidero da impazzire.

Certo la domanda sorge spontanea: e dove mai me li metto? Per la school run del mattino dove sono sempre in ritardo? Certo non sono il massimo per correre con un marmocchio per mano. Oppure quando vado in giro in bici? Nemmeno per quello sono una goduria. Beh, la risposta è semplice: non mi rimane che metterli per annaffiare le piante sul balcone. Un utilizzo molto ragionevole, non trovate?

Ho trovato il loro sito che li vende online e spedisce anche in Italia. Che faccio? È una pazzia o li compro?

venerdì 25 marzo 2011

Muesli di farro bio all'Iper

Sono troppo eccitata. Oggi all'IPER ho scoperto tutto un nuovo reparto di prodotti a marchio Iper biologici confezionati in scatolotti quadrati (ecobio, riciclosi in fibra di mais) meravigliosi. E che bontà!



Oggi, per la prima volta in vita mia, mi sono sentita in un paese civile. Non il solito terzo mondo supermercatico - perdonate l'espressione - in cui vivo abitualmente. All'Iper del Portello scopro un nuovo reparto dove ci sono in bella mostra un sacco di adorabili scatolotti quadrati conteneti tutti i muesli possibili e immaginabili con tanto di vaschette di frutta fresca, secca, disidratata etc. che va dagli introvabili mirtilli rossi alle fragole disidratate. Uno spettacolo di civiltà, sembrava di stare da Waitrose o Sainsbury's.

Ho provato i muesli croccanti di farro e sono a dir poco straordinari, con un bell'effetto lassativo-svuotapancia che è giusto quanto mai gradito. E poi le confezioni in mais riciclato e riciclabile sono bellissime da usare anche in casa. Appena finiti i muesli ci ho prontamente schiaffato dentro le lenticchie rosse. Oltretutto, essendo finalmente quadrate, sono facilmente impilabili anche negli angolini della credenza. Insomma, oggi sono felice.

mercoledì 16 marzo 2011

L'asilo ti aiuta a riciclare

Devo dire che, finalmente, al terzo anno di asilo del mio bimbo concordo con questo approccio "socio-costruttivista" che fa giocare i bambini solo ed esclusivamente con materiali di riciclo.

Io detesto i giocattoli di plastica e a Davide non ne ho mai comprati. So solo io quante scarpinate a cercare solo cose di legno, di materiali riciclati, del commercio equo e solidale ecc. Anche perché, sono onesta, il mio piccolo ha sempre avuto molta fantasia e quindi la sua passione è sempre stata inventare storie. Con ciò non demonizzo assolutamente i giocattoli pre-costituiti. Non più tardi di ieri sera ho comprato al mostriciattolo un terrificante castello dei fantasmi in pura plastica cinese. Quindi...

Ebbene, al suo asilo (il Faravelli di Milano) hanno sempre usato questo metodo socio-costruttivista secondo il quale si asseconda e si stimola la fantasia del bambino sfruttando i materiali che ha a disposizione. Per cui se i bambini vogliono una macchina, devono ingegnarsi con quello che trovano in classe per costruirla. Se vogliono una casetta per le bambole, devono costruirsela. Un metodo un filo nazista che ho sempre banalmente tollerato ma che adesso invece apprezzo infinitamente perché vedo che Davide ha sviluppato una fantasia infinita, è bravissimo nella manualità e la famiglia si è liberata di un sacco di ruffo! Eh sì, perché adesso tutte le scatole strane si portano a scuola, i rotoli di carta igienica vuoti, i tappi delle bottiglie, la plastica con le bolle, i cartoni ondulati, i contenitori delle uova, i vassoietti della carne, nastri, corde, elastici, coperchi, bottiglie, flaconi colorati... Insomma, l'asilo è diventato la discarica numero due.

E dovete vedere che cose stupende realizzano i bambini! Insomma, riciclati e contenti.

Guardate che belli questi link! Preziosi per giornate uggiuosissime come oggi!

http://www.ioricreo.org

www.riciclarte.it

martedì 15 marzo 2011

Il riciclo ti fa verde... di bile

E sono brucianti lacrime quelle che ho metaforicamente pianto quando mi sono vista recapitare una salatissima multa per ... riciclo sbagliato.

L'esatta dicitura della contravvenzione è: "Per aver inserito nel contenitore adibito alla raccolta differenziata di carta materiali di dimensioni non consentite". No, dico. Ma scherziamo!?!??!!?

Posto che l'oggetto scandalo, pietra di discordia, era una scatola di Amazon grande la metà di una scatola da scarpe, dove mai stanno pubblicate di grazia le dimensioni delle cose di carta che si possono/devono mettere dentro i cassonetti bianchi!??!?! E soprattutto, dove viene spiegato quanta è la multa per il summenzionato crimine?

Sono furente. Ho dovuto sganciare € 60,64 di danno e di beffa. Danno a ME, che riciclo e differenzio coscientemente, certosinamente e attentamente da prima ancora che esistesse la raccolta obbligatoria e nulla a chi se ne sbatte altamente di vetro, plastica e ruffo vario come tante mie amiche?!?!?!

Sono nera, anzi, verde. Però stavolta di bile.

martedì 1 marzo 2011

Sono normale a commuovermi per gli Oscar?

Ci speravo davvero fortissimamente perché il film è fantastico, perché lui è un attore coi fiocchi, perché è una persona vera in un mondo di plastica totale. E il fatto che abbia vinto davvero mi ha commosso.


Possibile che io pianga, ma lacrime vere con singhiozzi, ogni volta che qualcuno vince qualche cosa? Non parlo di idiote partite o di soldi fortuiti ma di vittorie sudate, costate, fatica come quelle nello sci, nel nuoto o - per stavolta almeno - nello spettacolo.

Sebbene fisicamente non mi piaccia, trovo Colin Firth un attore eccezionale, sensazionale, espressivo e spiritoso, formale ed originale, la quintessenza della britishness più totale stemperata dall'italianità della moglie.

E quindi, dopo averlo fortissimamente sperato, oggi apprendo che ha vinto l'academy award per l'altrettanto strepitoso "The king's speech".

E ho pianto come un vitello. Grande Colin. Godetevi il discorso, mica come altri pirloni che lo hanno preceduto.

Godetevelo tutto, go Colin! Sei una gemma preziosa finalmente scoperta.

http://www.youtube.com/watch?v=gW-tuW85LK4

mercoledì 9 febbraio 2011

Sacchetti bio solo per i supermercati?

Finalmente tutti i supermercati si sono convertiti al sacchetto in bio mais alias finta plastica. Infatti dopo decenni - da geni totali - ci siamo accorti che gli altri stavano facendo soffocare noi e il pianeta. Un applauso ai supermercati. E tutti gli altri!??!?!?!?!!?


La domanda mi è sorta spontanea all'ennessima rottura del sacchetto in bio-plasti-mais che si impiglia nei raggi della mia bici e fa cadere tutto per strada. Ma scusate, come mai si è fatto tanto can-can per le sportine dei supermercati in plastica obbligando il mondo della GDO a passare al biomais e invece tutti gli altri negozianti possono serenamente usarli?

Cito a campione, seguendo lo shopping di oggi: DISNEY Store, Accessorize, Herbalife, salumaio e panettiere sotto casa.

A loro chi ci pensa? Beh, dobbiamo pensarci noi. Io oggi mi sono spaccata la schiena ad andare a fare la spesa in bici e a portarmi lo sportone dell'Ikea in plastica/carta riciclata sulla spalla. Però devo dire che sono contenta. Sarà una gocciolina ma il fatto di andare a fare la spesa in bici e col mio saccone mi mette di buonumore. Anche se stasera dovrò spalmarmi l'arnica...

lunedì 7 febbraio 2011

E oggi...McDonald's

Sabato pomeriggio siamo andati a vedere il musical Mamma Mia e, come promesso in premio, abbiamo portato Davide per la prima volta da MacDonald. Devo dire che il cibo non era schifo ma tutto il resto....

Allora, come potete facilmente immaginare, una che mangia bio, attenta alle etichette, alla composizione della piramide alimentare, cuoca appassionata, rifugge il fast food come la peste. Anzi, per me il fast food È la peste :-).
Eppure negli anni ho dato grande contributo ai vari Burger King (il mio preferito, l'hamburger alla griglia è imbattibile), McDonald, Wimpy, Burghy (chi era a Milano negli anni '80 sa di che cosa parlo), Dunkin' Donuts ecc. ecc. Mi piaceva ogni tanto regalarmi la mia dose di junk food, così, una volta ogni tanto. E proprio perché so bene di che cibo si sta parlando, sono stata sempre rigida con Davide che fino a sabato scorso al McDonald non ci aveva mai messo piede.

Eh sì, perché anche se le amiche mi dicono "Ma che vuoi che sia, due polpettine, un minisacchetto di patatine, un gelatino" ecc. ecc. non condivido né la filosofia del fast food, né l'abuso di carne (sapete come la penso), né l'ambiente che trovo gelido e spersonalizzato e quindi non mi piace dare a Davide questo esempio o abitudine.
Devo onestamente dire che ho avuto un fidanzato che eseguiva costantemente per conto dell'Università di Milano le analisi alimentari ogni giorno a rotazione in tutti i MacDonald di MIlano e l'unica "non conformità" che ha mai rilevato (si chiama così) è stata una sola volta un'insalata lavata male in quello del passaggio Duomo, prontamente chiuso. Carni di ottima qualità, pane fresco, pulizia accurata, temperature e stato degli olii soddisfacente ecc. ecc.

Ebbene, tuttavia non potevo privare il mio bimbo dell'esperienza che tutti i suoi amichetti fanno ogni weekend che Dio ha messo in terra e quindi siamo andati. Posto che la sua pressione era legata solo al fatto di pigliarsi i pupazzetti e non certo agli hamburger - nello specifico un orrido drago a due teste Bakugan che infatti non ha degnato di un o sguardo - devo dire che non è stato malissimo. Io ho preso un'insalata croccante e gustosa con un pollo alla griglia eccellente, davvero saporito e tenerissimo. Davide si è preso il suo McMeal o come cavolo si chiama con le crocchette di pollo e le patatine. Niente di cattivo o di strano. La triste, tristissima cosa che mi ha colpito è stato l'ambiente, e dire che noi siamo andati in uno di quelli che viene ritenuto "il più carino", quello in via Buonarroti. Pareti grigie, luci al neon tutte diverse, muri scrostati, adesivi alle pareti brutti e irriconoscibile che certo non ricreano un ambiente divertente... insomma, un luogo decisamente triste, più simile alla mensa dell'ospedale che a un luogo per famiglie e bambini.

Senza parlare del mio personale rapporto agghiacciante con Ronald McDonald che ogni volta che lo vedo mi viene in mente Stephen King e vorrei scappare mille miglia lontano! Tanto che mi sono subito iscritta a questo gruppo: "RONALD McDONALD è IN REALTA' IT, IL MOSTRO DI STEPHEN KING!!!!"

martedì 1 febbraio 2011

2050 Il pianeta ha bisogno di me

Venerdì giorno si sciopero all'asilo e quindi gita per musei. Ho portato Davide alla splendida mostra del Science Museum di Londra che ancora era aperta alla rotonda della Besana. Per insegnargli ad avere cura del suo pianeta.



Spesso davanti ai grandi drammi ecologici che viviamo e che sentiamo, ci sentiamo impotenti. Tuttavia io ho imparato anni fa ormai a non rassegnarmi di fronte all'ineluttabile, di fronte a quello che "tanto fanno tutti" ma di fare quello che posso. Sarà poco ma sicuramente, come dice Daniel Goleman (e ci ha preso pure un Nobel per questo) voglio essere uno dei singoli in grado di influenzare le scelte future di chi siede al tavolo dei bottoni.

Quindi non mi sono fatta sfuggire la ghiotta occasione della mostra del Science Museum di Londra. Bellissima. E ovviamente pochissimo comunicata.

Come mi fa incavolare vedere che le scuole si sbattono tanto per portare i bambini a vedere Dalì (e badate, sono io la prima a spezzare una lancia per l'arte) ma solo perché fa moda, è di tendenza, se ne parla ecc. e invece di questa mostra straordinaria NULLA.

Il concetto era semplice: sensibilizzare con giochi intelligenti e notizie curiose i piccoli a preservare le energie e le risorse del nostro pianeta, imparando a usarle con attenzione e a considerarle quello che sono: preziosissime gemme.

Inutile dire che Davide si è divertito moltissimo a inventare la sua nuova macchina, fatta per trasportare 50 persone, di colore verde, in metallo riciclato, alimentata a cella di idrogeno. Bellissima!
E poi a progettare la sua casetta a forma di funghetto, vicino a quelle tutte uguali dei suoi amici, scaldata con un termovalorizzatore.
E ancora un tavolone luminoso dove con dei manopoloni dovevi acchiappare e mettere da parte le preziose goccioline di acqua.

Certo, ha 5 anni, e quindi i concetti che è riuscito ad assimilare sono pochi. Però io mi sforzo di passarglieli, non perché diventi un eco-freak ma perché usi la testa prima di fare delle scelte che possono danneggiare se stesso e gli altri.