Sconvolta dalla ritrovata forma fisica e soprattutto mentale di un caro amico, mi sono messa a leggere il libro che gli ha cambiato la vita. Si tratta di "Mangia che ti passa" di Filippo Ongaro. Lo conoscete?
Avevo già sentito di questo libro e delle teorie di Ongaro che riguardano la correlazione tra alimentazione e malattie e sulla possibilità di evitare o guarire da certe malattie stravolgendo la nostra alimentazione. Tuttavia il leggerlo mi ha abbastanza sconvolto. Di base tutta la nostra alimentazione mediterranea, che mette alla base della piramide nutritiva i carboidrati bianchi, è SBAGLIATA.
Dovremmo adottare un'alimentazione a base di proteine sane (legumi in primis) ed eliminare come la peste latte e latticini, zuccheri, carboidrati raffinati (pasta e pane bianco, dolci, bevande zuccherate, succhi di frutta ecc.), acidi grassi insaturi (carni rosse e salumi) e idrogenati. Tutti elementi presentissimi nel nostro carrello tipico del supermercato.
Lo sto ancora leggendo e da una parte sono confortata perché alcune regole sono già la base della mia cucina casalinga. Ma la riflessione che mi ha SCONVOLTO è che i principi che Ongaro sostiene - dottore di livello e fama internazionale membro dell'Agenzia Spaziale e medico di astronauti - sono quelli che io ho adottato per Davide fino al suo ingresso alla materna, dove, fatalmente, gran parte della sua alimentazione mi è sfuggita dal controllo.
Davide per i primi 3 anni di vita mangiava solo cereali totalmente integrali, frutta e verdura a vapore a volontà, quintali di legumi (è stato svezzato a lenticchie e piselli), niente carni rosse (mai ancora adesso) e raramente carni bianche. Moltissimo pesce, soprattutto salmone. Niente assolutamente zuccheri, biscotti, succhi di frutta, coca cola e affini, merendine preconfezionate, dolciumi, caramelle ecc. ecc.
E quindi la domanda è sorta spontanea: ma vuoi vedere che Ongaro ha ragione davvero e che il mio bambino ha le sue famose difese da cyborg perché quel metodo funziona?
Vi prego, ditemi qualcosa.
mercoledì 18 maggio 2011
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