venerdì 4 novembre 2011

Salva l'ambiente con i cosmetici

L’Occitane e LifeGate lanciano l’iniziativa “La bellezza salverà il mondo”: dal 1 novembre al 31 dicembre, in tutti i negozi l’Occitane, possiamo consegnare i contenitori vuoti di creme, profumi, bagnoschiuma e contribuire così alla tutela di una foresta in Argentina.

La bellezza salverà il mondo” recitava Dostoevskij. E proprio questa citazione è stata d’ispirazione all’omonimo progetto promosso da L’Occitane e LifeGate. L’idea è semplice quanto efficace: utilizzare i contenitori vuoti dei cosmetici per contribuire alla tutela di una foresta in Argentina.

Come? Dal 1° novembre al 31 dicembre è possibile riconsegnare in tutti i punti vendita L’Occitane i contenitori vuoti, in plastica e vetro, dei propri prodotti di bellezza: creme, profumi, bagnoschiuma ed altro, tutte le marche sono ben accette!. Per ogni contenitore riconsegnato, L’Occitane, grazie alla collaborazione di LifeGate, donerà 1 € per la tutela di una foresta primaria in Argentina Un piccolo gesto concreto a favore del pianeta… e dei clienti! Tutti coloro che aderiranno all’iniziativa, infatti, verranno “ricompensati” con un buono sconto di 1€ cumulabile ed utilizzabile da subito in tutte le boutique L’Occitane Italia e con un kit di prodotti in taglia prova in omaggio. I contenitori raccolti verranno poi recuperati in collaborazione con i consorzi Corepla e Coreve e avviati al riciclo.

L’iniziativa conferma l’attenzione di L’Occitane e LifeGate a favore dell’ambiente, impegnati nel sensibilizzare i consumatori versi i temi della responsabilità ambientale e del riciclo.

mercoledì 26 ottobre 2011

Riciclo, "Vita da lampadina" tra i banchi di scuola

La lezione di WWF ed Ecolight per le classi elementari: "Una luce più 'green' è possibile". Al via il progetto per il corretto uso e smaltimento delle lampadine a risparmio energetico. Un storia complicata anche per i grandi per cui è meglio iniziare subito. Non credete?

Imparare già dai banchi di scuola che dalle lampadine a risparmio energetico ormai in disuso si possono "estrarre" vetro, plastica, alluminio e mercurio per riaccendere una luce elettrica più green, ottenuta da lampadine a basso consumo esauste e per di più riciclate. È la lezione di ecologia che WWF ed Ecolight, consorzio per la gestione dei RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), portano nelle scuole elementari con "Vita da lampadina", progetto per il corretto uso e smaltimento delle lampadine a risparmio energetico. L'iniziativa è dedicata agli alunni delle classi elementari per spiegare perché le lampadine a risparmio energetico esauste devono essere riciclate.

A differenza delle vecchie lampadine a incandescenza, ormai non più commercializzate, quelle a risparmio energetico sono considerate rifiuti speciali perché contengono sostanze inquinanti: devono quindi seguire un preciso percorso di raccolta e recupero. Nasce così "Vita da lampadina", il programma didattico attraverso il quale i ragazzi possono "toccare con mano" com'è fatta una lampadina a risparmio energetico, come funziona, perché deve essere raccolta separatamente e come deve essere trattata affinché possa dare vita a vetro, plastica, alluminio e fornire mercurio per realizzare altre lampadine.

Tre le fasi dell'iniziativa: si inizia con dei laboratori che saranno proposti direttamente in aula. Qui gli educatori del WWF spiegheranno come sono fatte queste lampadine e cosa è possibile ottenere da esse. Ai ragazzi saranno mostrate le fasi di recupero, le materie prime seconde ottenute dalla lavorazione e gli oggetti che vengono realizzati. Con la seconda fase del progetto, gli alunni saranno invitati a raccontare con immagini quanto appreso: dai disegni e sceneggiature proposte saranno realizzati dei cartoni animati per spiegare ad altri ragazzi la "vita di una lampadina". Da ultimo, la visita ad una delle Oasi WWF come premio per i migliori lavori.

Bello, no?

mercoledì 5 ottobre 2011

Philadelphia al cioccolato... YUM!

Non so a chi sia venuto in mente di abbinare il mitico formaggio spalmabile al cioccolato ma vi assicuro che è una coppia vincente! Slurp!

Essendo personalmente una grande fan del Philadelphia classico, ho sempre evitato sicut peste le altre declinazioni: quello con le olive, quello al salmone ecc. Però stavolta, cedendo all'offerta, l'ho preso e messo in frigo, dove è restato un paio di giorni. Non so, avevo come una resistenza ad assaggiarlo per timore di rimanere delusa. No, ragazze, non potete capire: tutto può accadervi assaggiando questa crema fresca fuorché di rimanere deluse: è F-A-N-T-A-S-M-A-G-O-R-I-C-A!!! Buonissima, slurpica, golosa, fresca, delicata e non so come altro descriverla.

Strepitosa da sola, scofanandola col cucchiaio e pulendo la vaschetta con lingua e dita - lo so, NON un bello spettacolo per la vista ma una delizia totale per il palato - ed eccezionale come base per un dessert improvvisato ma di livello.

Inutile dirvi che la prima confezione è sparita che c'era ancora la rugiadina sopra del frigo. Ne ho subito presa un'altra e realizzato al volo dessert in mini-ramekind con base di Philadelphia, spaghetti di maronita (fatti con lo schiaccia aglio) e panna montata. Un figurone!!!

E cedendo al mio atavico fanatismo per la lettura attenta delle etichette scopro con piacere che non ci sono porcherie, niente addensanti e conservanti, quindi YEY!

Un downsize in realtà c'è e cioè che è totalmente ADDICTIVE!!! :-) :-)

mercoledì 14 settembre 2011

Finalmente a scuola la merenda sana

Sono un po' sparita in questi giorni perché Davide ha iniziato la scuola elementare. Sospendo il giudizio e le mie ansie sul metodo globale utilizzato e spezzo invece una netta lancia a favore della scelta della sua scuola di adottare un tipo di alimentazione sana. Hanno abolito l'educazione civica ma quella alimentare va alla grandissima!

Riunione con genitori e corpo docente. Quando si arriva agli orari e alla scansione della giornata scopro con stupefatta meraviglia che la scuola aderisce al programma europeo di salute e igiene alimentare e che quindi le UNICHE ripeto UNICHE merende permesse, consigliate e tollerate sono FRUTTA E VERDURA FRESCHE E PACCHETTI DI CRACKER PORZIONATI.

Devo dire che il mormorio è serpeggiato tra le madri, molte delle quali abituate a piazzare tra le ganasce dei propri piccoli merendine, focacce, pizzette, patatine, brioches confezionate, grassi saturi, carboidrati complessi e vario ciarpame sintetico. Ovviamente qualche integralista dell'alimentazione, come me, c'era e, altrettanto, ovviamente ha gongolato non poco. :-)

Ma la cosa bella che è successa è che improvvisamente tutte le mamme hanno aderito e al mattino dopo (mi han detto le maestre) tutti i bambini hanno tirato fuori alle 10.30 dal loro zainetto lo scatolino con le mele, le fragole, una manciata di acini di uva, una pesca a spicchi, carote, finocchi, sedano e pomodorini.

Per Davide è un costretto rientro nei ranghi dopo le concessioni dell'estate (ecceccavolo è vacanza anche per lui e anche per me che non posso sempre combattere!) al quale però si è adattato senza fare una piega. E quindi domani FINOCCHIO.

giovedì 8 settembre 2011

Milano ai primi posti per stress da trasporto

Che vergogna, che tristezza. La capitale morale, la città della moda, il capoluogo del lavoro al nono posto tra le città del mondo dove andare in auto al lavoro viene percepito come altamente stressante e, ovviamente, inquinante.

L'indagine viene svolta annualmente da IBM e pubblicata dal Wall Street Journal. L'ho appena letta e mi è venuta una tristezza che non vi sto neanche a dire. Che vergogna leggere la mia città in questa classifica! Ma possibile che non riusciamo proprio a farci niente? Possibile che non riusciamo proprio a staccare le chiappe dalle auto e a metterle su una bicicletta, su un tram, su un treno, su un autobus? NOn entro nella trita (ancorché vera) demagogia sull'abbastanza scarso servizio pubblico milanese ma mi sorge spontanea la domanda: davvero la qualità della vita di chi passa un'ora o più in auto per spostarsi è migliore di chi la passa in treno e in autobus? Preferite davvero stare da soli in auto a imprecare, ascoltando il trito blaterare di bolliti deejay? Non sarebbe più divertente picchiarsi in metro e leggersi un libro, anche in piedi? Non sarebbe più gratificante pettegolare con un'amica sull'autobus? Non sarebbe più sano fare magari un bel pezzo a piedi guardandosi le vetrine (e meglio se son chiuse, così non si cade in tentazione... sai... la crisi...) e poi prendere un mezzo solo per l'ultimo tratto?

Adesso direte che ci mettereste mezz'ora di più, che a casa vostra non passa niente, che i mezzi sono sporchi e non passano mai, che fate orari che non consentono di usare i mezzi ecc. ecc. Sono sicura che tutti noi abbiamo le nostre ottime scuse e le nostre ragioni. Ma proviamo a pensarci e a fare un piccolo sforzo. Come dice sempre l'ottimo Goleman, anche un piccolissimo cambiamento da parte di uno solo di noi FA LA DIFFERENZA.

lunedì 20 giugno 2011

La dieta di Ongaro procede

Sono alla quarta settimana inoltrata. Ho fatto parecchi sgarri ma devo dire che sono molto felice. Ecco il resoconto.

Allora, la bella, bellissima notizia principale è che la pancia si sta sgonfiando a vista d'occhio. Non siamo ancora al pancino piatto pre-gravidanza ma ci stiamo avvicinando. Inoltre dormo molto meglio, come un putto. Sarà che i cibi consentiti sono ricchissimi di ferro e quindi anche i ritmi circadiani si sono stabilizzati. I vestiti stanno un filo più larghini ma io mi ostino a NON pesarmi. Non voglio essere schiava della bilancia.

Devo dire che trovo eccellente il non dover pesare e misurare e soprattutto il non dover calibrare l'olio.
Menù di oggi: insalatona di fagioli cannellini bio esselunga, tonno e cipolla rossa (slurp!).
Menù di stasera: tartare di tonno e salmone con erba cipollina e insalata, frutta.

Che il miracolo si stia compiendo?

mercoledì 18 maggio 2011

Il cibo è tuo amico e ti può guarire. Scopri come.

Sconvolta dalla ritrovata forma fisica e soprattutto mentale di un caro amico, mi sono messa a leggere il libro che gli ha cambiato la vita. Si tratta di "Mangia che ti passa" di Filippo Ongaro. Lo conoscete?

Avevo già sentito di questo libro e delle teorie di Ongaro che riguardano la correlazione tra alimentazione e malattie e sulla possibilità di evitare o guarire da certe malattie stravolgendo la nostra alimentazione. Tuttavia il leggerlo mi ha abbastanza sconvolto. Di base tutta la nostra alimentazione mediterranea, che mette alla base della piramide nutritiva i carboidrati bianchi, è SBAGLIATA.

Dovremmo adottare un'alimentazione a base di proteine sane (legumi in primis) ed eliminare come la peste latte e latticini, zuccheri, carboidrati raffinati (pasta e pane bianco, dolci, bevande zuccherate, succhi di frutta ecc.), acidi grassi insaturi (carni rosse e salumi) e idrogenati. Tutti elementi presentissimi nel nostro carrello tipico del supermercato.

Lo sto ancora leggendo e da una parte sono confortata perché alcune regole sono già la base della mia cucina casalinga. Ma la riflessione che mi ha SCONVOLTO è che i principi che Ongaro sostiene - dottore di livello e fama internazionale membro dell'Agenzia Spaziale e medico di astronauti - sono quelli che io ho adottato per Davide fino al suo ingresso alla materna, dove, fatalmente, gran parte della sua alimentazione mi è sfuggita dal controllo.

Davide per i primi 3 anni di vita mangiava solo cereali totalmente integrali, frutta e verdura a vapore a volontà, quintali di legumi (è stato svezzato a lenticchie e piselli), niente carni rosse (mai ancora adesso) e raramente carni bianche. Moltissimo pesce, soprattutto salmone. Niente assolutamente zuccheri, biscotti, succhi di frutta, coca cola e affini, merendine preconfezionate, dolciumi, caramelle ecc. ecc.

E quindi la domanda è sorta spontanea: ma vuoi vedere che Ongaro ha ragione davvero e che il mio bambino ha le sue famose difese da cyborg perché quel metodo funziona?

Vi prego, ditemi qualcosa.