Anni fa lessi su Elle che Madonna, nota amante di prodotti naturali (botox a parte), usava per i suoi fantasmagorici capelli i prodotti Davines. E ho aperto la caccia al parrucchiere...
Non è stato facile pure nella metropoli tentacolare milanese fino al giorno in cui - udite, udite - hanno aperto sotto casa mia, stesso numero civico, un salone
Davines. Grata al destino e san Spazzola, mi ci sono precipitata e, ovviamente, ho acquistato anche da usare a casa i loro prodotti. Peraltro made in Parma, Italy.

Sono in effetti molto buoni. Durano moltissimo, non mi è mai capitato di avvertire prurito, fastidio, le confezioni sono riciclate e riciclabli e non costano uno sproposito (tipo € 12 per uno shampoo che dura mesi). Tutto bene fino al giorno in cui ho controllato gli ingredienti sbandierati come naturali e biologici sul
mitico database cosmetico. Cappero, come mai sono classificati come livello rosso 8!?!?!??!?! Mi è crollato il mondo addosso.
E invece sono andata a leggere meglio e scopro che l'
unico prodotto considerabile tossico è il profumo. Sempre lui. Non c'è libro sull'argomento che legga che dice sempre di diffidare della scritta "perfume" o "profumo" in effetti perché sotto quelle poche lettere si possono mascherare le peggio cose. Tuttavia tutti, dico tutti, gli altri ingredienti sono davvero a rischio zero di tossicità e pericolo per il nostro corpo e quindi benvengano!
Provateli, anche perché la Davines, oltre ad essere un brand tutto made in Italy (anche nella sua linea beauty
Comfort Zone) produce in modo sostenibile ed ecologico.